Europei
Svizzera, Dzemaili: «Mancava l’ultimo tassello, ora non ci poniamo limiti»
Blerim Dzemaili ha esaltato il cammino della Svizzera a Euro 2020
Blerim Dzemaili, ex centrocampista svizzera, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha esaltato il camino della Svizzera, che oggi affrontare la Spagna nei quarti di finale, a Euro 2020.
ULTIMO TASSELLO – «Fino a un certo punto. Da anni si vede la qualità di questo gruppo. Negli ultimi tornei siamo stati sempre lì, mancava solo l’ultimo passo. Certo, le prime due prestazioni non erano state all’altezza della situazione, ma poi la squadra si è sbloccata».
FRANCIA – «Non avevamo niente da perdere e già prima del match ero convinto che avessimo delle possibilità. La Francia non mi aveva mai convinto ed ero fiducioso. Ovviamente la squadra di Deschamps restava favorita, ma la Svizzera non mi sembrava battuta in partenza. E infatti…».
COSA FARE CONTRO LA SPAGNA – «La capacità di rendere inoffensivo il possesso della Spagna e di organizzare una manovra pericolosa quando la palla ce l’avremo noi. Ci sarà un po’ di stanchezza, entrambe le squadre hanno giocato 120’ negli ottavi. Sono curioso di vedere la soluzione scelta da Petkovic per la sostituzione dello squalificato Xhaka, che ha una personalità pazzesca e dà i tempi di gioco a tutti i compagni. Spero di vederlo in Italia: leggo di un interessamento della Roma, sarebbe un arricchimento per tutta la Serie A».
STILE DI GIOCO – «È la mentalità di questo gruppo. Fino a un paio d’anni fa giocavamo con il 4-2-3-1, poi siamo passati al 3-4-1-2 che probabilmente è più adatto alle caratteristiche dei calciatori. La rosa attuale ha talento e anche quel pizzico di incoscienza che ti fa dare il massimo contro avversari che in teoria potrebbero intimorirti».
ITALIA IN SEMIFINALE – «Adesso non ci poniamo limiti. L’Italia è la squadra più forte, ha saputo schivare le trappole degli ottavi a differenza di altre favorite. Mi ha sorpreso molto la crescita degli azzurri: non c’è un numero 10 eccezionale come Totti o Del Piero, ma tutti i giocatori danno il massimo. Un calcio davvero bello, merito di Mancini».