2015

Susic: «Inter? Sogno che si realizza»

Pubblicato

su

Il talento dell’Hajduk esce allo scoperto

Erede di Sead Susic, centravanti della Stella Rossa, nipote di Safet Susic, scelto da France Football come giocatore del secolo del Paris St Germain, Tino-Sven Susic è il talento su cui l’Inter ha messo le mani. Il centrocampista dell’Hajduk è, infatti, in procinto di passare nel club nerazzurro: «Non potrei desiderare altro. Tifo Inter da quando ero bambino e ha preso Ronaldo. Un club con una storia simile è un sogno, figurarsi con un allenatore come Mancini. Meglio pure del Psg di zio Safet. E poi preferisco il vostro campionato, da ragazzino lo guardavo sempre. Quando arrivo? Il prima possibile, però dipende dai miei agenti, non da me. E l’importante è arrivare: finché non si firma può succedere di tutto», ha dichiarato il 22enne ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, spiegando che la crisi nerazzurra sia semplicemente ciclica e che, quindi, l’Inter tornerà al top sia in Italia che in Europa.

TALENTI – Susic ha parlato poi di Kovacic, altro talento cresciuto in Croazia, e del rapporto con lo zio, che da c.t. della Bosnia lo ha convocato per i Mondiali, facendo gridare il Paese al nepotismo: «Kovacic è molto bravo, si vedeva fin da ragazzino: troppo forte per il campionato croato. E lo dico io che sono dell’Hajduk: fra noi e la Dinamo Zagabria (dove giocava Kovacic, ndr) c’è una rivalità fortissima. Polemiche ai Mondiali? C’è sempre qualcuno che vuole impedirti di raggiungere il tuo obiettivo per invidia, ma ciò mi motiva a lavorare ancora di più. Del Mondiale ho un ricordo stupendo, nel gruppo mi hanno accolto bene, mi hanno aiutato», ha spiegato Susic, per nulla preoccupato per l’esonero di suo zio a novembre.

CONSIGLI E POLEMICHE – E poi conclude parlando di Tudor e di Mamic, numero uno della Dinamo Zagabria paragonato a Moggi: «Tudor ha cominciato da poco, ma è bravo. Dà ottimi consigli, imposta bene gli allenamenti, e poi non è duro coi giocatori, è un tipo che scherza molto. Mamic? Non sta a me fare paragoni, ma quello che succede in Croazia è sotto gli occhi di tutti: stanno distruggendo il calcio poco a poco».

Exit mobile version