2014

Supremazia Premier

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Lo urla il Mondiale: 132 calciatori arrivano dalla Premier League. Serie A seconda, flop Liga

PREMIER LEAGUE LIGA SERIE A MONDIALI – Considerando l’Europa League appena alzata dal Siviglia e l’appartenenza tutta spagnola delle due squadre che si contenderanno la finale di Champions League (monologo iberico al Da Luz con Atletico e Real Madrid l’una di fronte all’altra) potreste prendere per matto l’autore del seguente editoriale.

IL VERDETTO DI BRASILE 2014 – E bene fareste non tenendo però in considerazione alcuni validi elementi: diramate le pre-convocazioni, e dunque in attesa dei tagli definitivi, la Premier League fornirà al prossimo Mondiale ben 132 calciatori attestandosi nettamente al primo posto della speciale graduatoria. Segue a sorpresa la tanto bistrattata Serie A con 99 uomini, poi la Bundesliga con 95 e soltanto all’ultimo posto dei top campionati europei la tanto amata Liga con appena 74.

IL SIGNIFICATO – Tradotto: nei tornei presi in esame il livello medio è immensamente più alto in campionati come Premier League (soprattutto) e Serie A rispetto alla Liga spagnola. Ulteriormente tradotto: il calcio iberico presenterà pure indiscutibili armate del calibro di Real Madrid e Barcellona ma queste ultime passeggiano in 20 gare su 38, considerando il basso valore complessivo della metà delle squadre iscritte al campionato. Ecco dunque (anche) la maggiore lucidità che le spagnole riescono ad esprimere nelle fasi finali delle competizioni internazionali rispetto a squadre che – in Inghilterra ed Italia – devono sudarsi ogni partita come fosse una guerra, con l’evidente conseguenza data da un certo affanno nei momenti chiave di Champions ed Europa League. Lo si è visto con forza nel corso di questa stagione, con le inglesi che disputano addirittura due coppe nazionali e dunque – considerando il livello medio elevato del palcoscenico nazionale – arrivano letteralmente sfinite.

L’ULTIMA PREMIER LEAGUE – Una contesa a dir poco avvincente che alla fine ha eletto il trionfo del Manchester City di Pellegrini, al suo primo titolo nazionale in Europa: campionato strepitoso con i Citizens che si sono alternati con Liverpool e Chelsea nei primissimi posti di una Premier mai scontata fino al verdetto matematico. Perché se altrove le partite di fine stagione sono prevedibili non è così Oltremanica: alla fine vince il migliore – sicuramente chi non ha tremato nei momenti chiave – e lo si può affermare con ragionevole certezza.

L’ECCELLENZA ITALIANA – Se competitività e concorrenza del campionato inglese dettano voce grossa la sorpresa è data proprio dal nostro tartassato prodotto. Serie A al secondo posto della graduatoria ma c’è un altro dato che arriva in soccorso proprio dal Mondiale: ben tre panchine sulle trentadue totali saranno occupate da allenatori italiani (Prandelli, Capello, Zaccheroni), un primato indiscutibile e corroborato a livello di club, dove nella citata finale di Champions League uno dei due tecnici sarà proprio quel Carlo Ancelotti già in grado di affermarsi in Inghilterra alla guida del Chelsea ed in Francia con il Psg. E i casi sono tanti: da Mancini a Spalletti passando per Lippi e Trapattoni. Insomma un’eccellenza che vengono a richiederci dall’estero e che si auspica saremo a breve in grado di trattenere e far rientrare. 

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