Super League

Reichart (A22): «La Superlega sarà gratis per i tifosi ed ha un format modificabile. Vogliamo restituire il calcio ai club e ai tifosi. La nuova Champions non piace per questo motivo»

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Le parole di Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, società della Superlega, sugli obiettivi futuri e la nuova Champions League

Bernd Reichart è l’amministratore delegato di A22, la società costituita per promuovere e sponsorizzare la Superlega. Oggi interviene su Tuttosport attaccando la formula della nuova Champions e facendo il punto sulla creatura che sta cercando di far nascere.

IL CALCIO COSTA TROPPO – «Se lo si semplifica: sempre meno tifosi pagano sempre di più. Questo è il problema principale dell’equazione. I tifosi si allontanano dal calcio o vengono spinti verso la pirateria. Ma anche il settore cinematografico o musicale hanno vissuto la minaccia, per loro esistenziale, della pirateria e lo hanno risolto anni fa fornendo agli utenti un’offerta legale conveniente, economica e attraente tramite lo streaming. Anche la nostra soluzione per le competizioni europee per club è semplice: vogliamo offrire ai tifosi la migliore competizione calcistica del mondo, trasmettere le partite in diretta gratuitamente o con funzioni premium aggiuntive in un abbonamento economico, il tutto su un’unica piattaforma, che chiamiamo Unify. Questo aumenterà sicuramente il coinvolgimento dei tifosi in tutti i modi possibili. Un ecosistema sano è chiaro per i club. Il coinvolgimento dei tifosi è il fattore chiave per la sostenibilità fi nanziaria. Il modello di business complessivo si baserà quindi sui ricavi da pubblicità e abbonamenti (come oggi, ma senza intermediari e su scala molto più ampia) e sui ricavi legati alla più grande base di tifosi globale a cui i club abbiano mai avuto accesso».

UNIFY – «Credo che Unify cambierà completamente il modo in cui i tifosi guardano il calcio a casa. Usa nuove tecnologie già collauda te per offrire un’esperienza accessibile ai tifosi. Offrirà la qualità, la varietà dei contenuti e la comodità per gli utenti, in particolare per i giovani spettatori già abituati all’offerta di contenuti delle piattaforme di intrattenimento globali».

UNA APP GLOBALE – «Fuori dal calcio sono in molti: siamo alla seconda o terza ondata di streamer globali che seguono il percorso di Netflix, Amazon e Disney+, come HBO Max, Paramount+, Peacock… o le solu ioni di streaming nazionali lanciate dalle emittenti storiche. Negli altri sport l’NBA, la Formula1, la NFL+: sono tutti titolari di diritti che possiedono e gestiscono piattaforme di streaming che stanno diventando sempre più importanti per la loro distribuzione globale».

I CLUB CHE NON VOGLIONO LA SUPERLEGA – «Potrebbero essercene ancora alcuni. Più i dirigenti sono vicini al centro di potere dell’attuale monopolio, più è difficile per loro immaginare un’alternativa alla competizione Uefa gestita e governata dai club. Ma all’interno della grande maggioranza dei club con cui abbiamo parlato, c’è un consenso molto chiaro: tutti concordano sul fatto che l’ambiente attuale ha bisogno di soluzioni e riforme».

LA NUOVA CHAMPIONS LEAGUE – «Personalmente non mi piace, perché non piace ai tifosi. Sembra che ogni club giochi una competizione a sé stante, scollegata l’una dall’altra, ma inserita in un unico grande tabellone. Anche la mancanza del concetto di andata e ritorno è percepita come un’ingiusta abolizione di una tradizione. E si sta generando un numero ancora maggiore di partite senza uno vero scopo, più insignificanti di prima».

IL FORMAT DELLA SUPERLEGA – «Abbiamo sempre dichiarato che la nostra proposta è una proposta. E lo pensiamo davvero. Quindi è ovviamente modificabile. Il nostro obiettivo finale è creare competizioni europee per club gestite dai club per i club».

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