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Supercoppa Italiana, Ronaldo e Morata piegano il Napoli, la Juve risorge col brivido
I bianconeri faticano nel primo tempo, poi affondano con Ronaldo e Morata, Insigne sbaglia un rigore, primo trofeo di Pirlo allenatore
Vincere stavolta era veramente l’unica cosa che contava, per uscire immediatamente dal tunnel imboccato a San Siro lucidando il primo trofeo stagionale. Una reazione di nervi e di cuore, per nulla scontata, dopo una brutta sconfitta che avrebbe potuto destabilizzare l’ambiente. Ma ancora una volta, nei momenti decisivi, la Juve può contare sul suo ragazzo d’oro: un Ronaldo da 30 e lode, che al Mapei festeggia appunto il suo 30° trofeo in carriera nei club. Sono 32 i gol nelle ultime 32 partite con la maglia bianconera, 760 in carriera, personalità e freddezza che fanno tutta la differenza del mondo nel confronto con Insigne, e il suo errore dal dischetto per il potenziale 1-1. Nel finale Morata la chiude in contropiede, ma prima Szczesny salva tutto su deviazione maligna di Chiellini.
Nelle finali la differenza la fanno anche i dettagli, e al Mapei la Juve ha dimostrato di avere più voglia e risorse di un Napoli che ha avuto le occasioni per andare in vantaggio e pareggiare, ma Insigne (in lacrime a fine gara) e compagni non hanno avuto la lucidità di CR7 e Morata. La Supercoppa ha rialzato la soglia della fiducia in casa Juve, ma non ha risolto tutti i problemi evidenziati a Milano. Manca ancora molto a questa squadra per essere all’altezza delle idee di Pirlo, al netto delle assenze pesanti infatti serve una difesa più solida e un centrocampo più dinamico, anche se al Mapei Szczesny (migliore in campo) non ha preso gol e si è visto un Arthur in crescita. Ma c’è soprattutto bisogno di continuità: nella partita secca i bianconeri hanno dimostrato di poter fare paura a quasi tutti: Milan, Barcellona e Napoli. Ma se vuole centrare il decimo scudetto consecutivo, obiettivo dichiarato, deve smettere di ragionare sulle volate e concentrarsi sul passo.