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Südtirol, come Bisoli sta facendo sognare l’Alto Adige

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Dall’arrivo di Pierpaolo Bisoli sulla panchina del Südtirol sono arrivate cinque vittorie, otto pareggi ed una sola sconfitta

Ad inizio stagione il Südtirol era considerata come la più probabile candidata al ritorno in Lega Pro. Del resto gli altoatesini stanno affrontando il loro primo storico campionato nella serie cadetta. Un traguardo più che prestigioso se si pensa che la società è stata fondata solamente nel 1995.

L’inizio di stagione stava dando ragione ai più scettici, con la società di Bolzano che aveva messo a referto tre sconfitte in altrettante partite sotto la guida di Greco. L’arrivo di Pierpaolo Bisoli in panchina, reduce dalla straordinaria salvezza ai playout con il Cosenza, ha però cambiato tutto. Con il tecnico emiliano la squadra viaggia ad 1.6 punti a partita, una media che le ha permesso di scalare la classifica fino alla zona playoff.

Il merito dei risultati del Südtirol si può riassumere in tre punti:

Progetto. L’ascesa degli altoatesini nel calcio italiano è frutto di un’attenta programmazione e lungimiranza. Il club di Bolzano è infatti tra quelli che dà più importanza alle strutture, tanto da poter vantare uno dei centri d’allenamento migliori d’Italia. FCS Center è addirittura stato scelto dalla Germania per preparare il Mondiale di Russia 2018.

Identità di gioco. Fin dal suo arrivo Bisoli sta facendo ricredere tutti quelli che lo avevano bollato come un tecnico difensivista. L’allenatore ha infatti imposto un 4-4-2 dinamico e propositivo, con i giocatori chiamati a ricoprire più ruoli all’interno della stessa partita. Dopo un primo periodo di legittimo ambientamento, il Südtirol è diventata squadra quadrata, ordinata e concreta.

La forza del gruppo. Nella rosa del Südtirol non figurano delle vere e proprie stelle in grado di fare la differenza in un campionato difficile come quello della Serie B. In questo si vede ancora di più mano di Bisoli, capace di sfruttare a pieno le qualità dei suoi uomini. Il leader difensivo è senza dubbio Andrea Masiello, che con il gigante Zaro sta trascinando un reparto. In mezzo al campo poi, oltre l’esperienza di capitan Tait, si sta mettendo sempre più in mostra il talento della Juventus Hans Nicolussi Caviglia. Davanti spicca invece Raphael Odogwu, già protagonista della promozione. Il centravanti, nato a Verona da padre nigeriano e madre italiana, ha messo a referto 5 gol. Un bottino niente male per un attaccante giunto solo a 31 anni in B e senza mai grandi numeri da realizzatore. Tutte doti che lui, così come tanti altri nella rosa del Südtirol, stanno scoprendo solo ora grazie a Bisoli.

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