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2012

Suarez sì, Morganella no. Perché?

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L’orribile tweet del laterale svizzero Michael Morganella ha lasciato tutti sbigottiti. La federazione svizzera non ha potuto fare altro che punirlo rispedendolo a casa anzitempo per via delle frasi razziste nei confronti dei coreani scritte tramite il proprio profilo del noto social network Twitter. Una decisione dovuta, quella presa dai massimi dirigenti della spedizione olimpica elvetica, ma che lascia qualche perplessità legata alla partecipazione ai giochi di Londra di altri atleti.
Se il razzismo è un sentimento che si scontra totalmente con i valori intimi alla manifestazione a cinque cerchi, perché la nazionale uruguaiana ha deciso di annovare nella propria rosa l’attaccante Luis Suarez?

L’ex bomber dell’Ajax, che nell’ultima stagione a Liverpool ha confermato le proprie abilità da grande giocatore, è balzato agli onori della cronaca soprattutto per il diverbio avuto con il difensore del Manchester United Patrice Evra. Il giocatore francese fu etichettato come “negro” nel corso della sfida tra Reds e Red Devils dello scorso 15 ottobre 2011, e non fu uno sfogo istantaneo e sbrigativo, perché la parola incriminata è stata rivolta al proprio avversario per ben sette volte. Il fattaccio non fu ignorato dalla FA, la federcalcio inglese, che inflisse all’ex lanciere 8 giornate di squalifica. Dopo il fischio finale, Evra denunciò quanto accaduto all’emittente transalpina Canal Plus, dando il via ad una telenovela dai tanti risvolti che avrebbe potuto chiudersi l’11 febbraio quando la venticinquesima giornata della Premier League rimise i due giocatori l’uno di fronte all’altro. Sarebbe bastata una stretta di mano per permettere a giornali e tabloid di chiudere la vicenda per dedicarsi al calcio giocato. Ma non arrivò. Al momento del rituale pre-gara Suarez ignorò Evra e proseguì, come se nulla fosse accaduto, salutando gli altri ragazzi di Sir Alex Ferguson.
Il giorno dopo arrivarono le scuse del centravanti della Celeste, dichiarandosi pentito per quanto commesso. Un’ammissione di colpa di dubbia attendibilità, visti i trascorsi del personaggio in questione, che sin da quando si è guadagnato la luce dei riflettori, e con merito viste le sue eccelse doti sportive, ha sfoggiato in diverse occasioni.

Se Morganella ha meritato di essere stato espulso dalla spedizione olimpica, Suarez non avrebbe mai dovuto farne parte. Ma la colpa, almeno per questa volta, non è tanto sua quanto di chi ha deciso, forse ingenuamente o forse no, di avvallare la sua convocazione. Tra l’altro da fuoriquota, quindi nemmeno strettamente necessaria.

Il Rispetto dei diritti umani e la Tutela della libertà e lotta contro la discriminazione spiccano nel registro dei valori olimpici. Evidentemente qualcuno ha fatto a meno di leggerselo.