2014

Strapotere fisico al servizio della Fiorentina: Khouma Babacar

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Passato e presente in Serie A, passando per il Racing ed arrivando all’Inter

BRUTTA NOMINA – Essere paragonato a Balotelli poteva forse essere un privilegio fino a qualche anno fa, ma oggi non è certo qualcosa di cui andar fieri. «Abbiamo preso un costoso calcia rigori», anche a Liverpool pronunciano questa frase, sull’onda di esasperazione dei tifosi del Milan. Forse è per questo che Babacar dice di voler continuare sulla sua strada. Ma cosa accomuna il gioiello della Fiorentina a Super Mario? Oltre il colore della pelle, è evidente, i due attaccanti condividono anche Patrick Bastianelli. O almeno, condividevano. Bastianelli è il procuratore di Babacar ed è stato anche l’agente di Balotelli da ‘giovane’, colui che ha portato Super Mario all’Inter. Il cellulare di Bastianelli è stato rovente, quest’estate, dopo che Baba (lo chiamano così) ha segnato 20 gol in 39 partite con la maglia del Modena. Lo volevano tutti, in Serie B e non. Novellino ha detto di lui: «Può diventare più forte di Balotelli. Baba gioca per la squadra, la aiuta». Come non fidarsi delle parole di un allenatore che ha avuto a che fare con questo ragazzo per una stagione intera? Andrea Stramaccioni ha provato a portarlo al Friuli, quest’estate, cercando di strappare un accordo nell’ambito dell’affare Cuadrado. Lo voleva anche Walter Sabatini: all’occhio lungo del direttore sportivo giallorosso non è sfuggito il contratto di Babacar, in scadenza nel 2015, e così ha provato ad intavolare una trattativa con la Fiorentina, che non ne ha voluto sapere. Lo stesso Babacar ha detto di volersi giocare le sue chance a Firenze. C’è il precampionato, perché no?

I GOL CHE CONTANO – Babacar arriva  in Emilia lo scorso agosto, quando valeva appena 900 mila euro. Novellino capisce subito che il giocatore è un talento ancora inespresso, vuole metterlo in condizione di far bene, e ci riesce perfettamente. Ma prima di Modena, Baba ha vissuto periodi difficili. Arriva alla Fiorentina nel 2009 per merito di Pantaleo Corvino, allora direttore sportivo della Viola. Il trasferimento non è stato però facile. A quel tempo Babacar era un attaccante quindicenne che giocava nelle giovanili del Ries. Alla Fiorentina è stato proposto una prima volta tramite un intermediario africano, ma i due osservatori gigliati contattati dal collaboratore dell’attaccante parlano con Corvino, che non ha idea di chi sia Babacar, e bocciano il ragazzo. Questo episodio cambierà il futuro dei due osservatori. Sì, perché Corvino organizza un provino per Babacar, su richiesta esplicita di un intermediario. Il direttore sportivo nota subito Babacar, e capisce che i due osservatori hanno fatto un pessimo lavoro. Li licenzia, così, su due piedi. E contemporaneamente Babacar viene acquistato dalla Fiorentina per 35 mila euro. È così che Babacar inizia la sua avventura con la maglia Viola. Il senegalese rimane in Italia per due anni, collezionando 23 presenze saltuarie ma mettendo a segno una sola rete. La Fiorentina decide allora di mandarlo in prestito, come si fa con i giovani calciatori che hanno bisogno di metter su esperienza. A gennaio del 2012 è la volta del Racing Santander, ma l’esperienza non va benissimo: zero gol in otto partite, i numeri la raccontano bene. La stagione 2012/13 vede Babacar in Serie B con la maglia del Padova. Ancora, una sola rete in sedici presenze. Poca roba, potrebbe dirsi. Ma dicevamo, di Modena. L’esperienza con gli emiliani è fondamentale per la carriera di Babacar: Novellino se ne innamora, gli dà tante chance. Baba gioca titolare e ripaga la fiducia del tecnico a suon di gol, spettacolari e mai banali, che mettono in mostra la tecnica e lo strapotere fisico del senegalese classe ’93. La stagione si chiude con le statistiche che ormai ben si conoscono, e la Fiorentina non perde tempo nel farlo rientrare alla base, malgrado anche il pressing dell’Eintracht, che vuol portare il numero 30 gigliato in Bundesliga. È lo stesso Babacar a rifiutare, e a voler giocarsi le sue chance alla corte di Montella.

FAR DI NECESSITA’ VIRTU’ – A Firenze, quando vengono pronunciati i nomi di Rossi e Gomez, le persone non sembrano esattamente essere lo specchio della felicità. Anche Babacar sarà sicuramente dispiaciuto per gli infortuni dei due compagni, ma è indubbio il fatto che il senegalese abbia colto l’occasione. Montella gli dà subito fiducia e lo schiera per l’esordio stagionale, all’Olimpico contro la Roma, con accanto proprio Mario Gomez. La prestazione di Baba è però sottotono, l’attaccante non riesce ad incidere, e non riesce ad insaccare neanche quando la palla gli arriva dentro l’area piccola: difficile dire se questo sia un gol sbagliato, o se De Sanctis abbia fatto un miracolo. Ma non importa, perché Montella crede nelle qualità di questo ragazzo che non si monta la testa e che lavora sodo. Continua a schierarlo, ma il gol non arriva, fino alla partita di Torino. Contro i granata, il tecnico della Viola decide di mandare in campo Federico Bernardeschi al 33’ del secondo tempo. Bernardeschi è un altro talento cresciuto nella Fiorentina ed esploso in Serie B. Neanche il tempo di entrare in campo, ed il numero 29 gigliato imbuca Babacar, che salta il portiere e segna il suo primo gol stagionale. Bene così, si dice Baba. La settimana dopo però c’è l’Inter, una partita difficile, dettata dal fatto che la Fiorentina è ancora alla ricerca del primo gol in campionato al Franchi, ed i nerazzurri sono reduci dalla scoppola presa a San Siro dal Cagliari di Zeman. Nessun problema, Baba è di nuovo in campo. Passa solo il tempo di trovare la giusta posizione in campo, che Babacar fa esplodere il Franchi. L’attaccante riceva palla sulla trequarti spalle alla porta, si gira, e scarica un destro sul palo lontano che si infila proprio sotto il sette. Handanovic si tuffa, ma nulla può contro la conclusione potente e precisa di Baba. È il secondo gol in campionato, ma Babacar ha già mostrato di che pasta è fatto. Le diverse esperienze fatte lo hanno fatto maturare, ed anche il fisico ben strutturato lo aiuta molto. La stagione è ancora lunga, ci sarà tempo per i gol, ma Khouma el Babacar può già diventare decisivo.

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