2013

Straordinari per Diamanti e Kone o il Bologna non si salva

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Difesa imbarazzante e Bianchi intristito: passa dal centrocampo il riscatto rossoblu

SERIE A BOLOGNA – Sono tre le squadre a non aver ancora centrato una vittoria nei primi sette turni della Serie A: se uno sconto in termini di fiducia può essere concesso al neopromosso Sassuolo, le altre due – Bologna e Sampdoria – destano quantomeno sorpresa. Periodo nero per la banda Pioli, analizziamo i fattori di un avvio di stagione disastroso.

DIFESA COLABRODO – La peggiore se non fosse proprio per quella del Sassuolo: venti le reti subite dai rossoblu e soltanto una in più per la squadra di Eusebio Di Francesco. Ad elevare in maniera preoccupante il trend negativo sono state le due ultime partite, sfide nelle quali il Bologna ha subito ben nove reti – cinque in trasferta dalla Roma e quattro tra le mura interne contro il sorprendente Verona – e palesato un’evidente inconsistenza difensiva. Problemi di equilibrio generale e rendimento dei singoli: il Bologna ad oggi non funziona e manca un’efficiente copertura della linea difensiva, ma i vari Antonsson, Sorensen, Natali e compagnia dicendo non stanno garantendo gli standard minimi. Per non parlare di Curci. Leggermente meglio gli esterni ma spetta a Pioli trovare l’amalgama giusto per evitare che lotta salvezza si tramuti in una cima inespugnabile.

ANCORA UNA PARTENZA NEGATIVA – Come un anno fa il Bologna non ha ancora trovato le coordinate per elevarsi sulle sue dirette concorrenti: la classifica attuale in tal senso potrebbe risultare poco indicativa. Almeno alla lunga: oggi sembrano ad esempio fuori dalla lotta squadre come il Livorno che invece potrebbero risentire di qualche carenza d’organico nel medio termine ed invece la bagarre include un Genoa che – quantomeno sulla carta – sembra avere qualche dotazione in più. Detto della fase difensiva, la prolificità della rosa soffre – nonostante il dato di otto gol realizzati che oggi varrebbe il tredicesimo posto – del momento negativo di Rolando Bianchi, prelevato per raccogliere l’eredità di Alberto Gilardino (tredici reti con il Bologna nella scorsa stagione) ma ancora a secco e peraltro sostituito per infortunio nell’ultima gara con il Verona dopo trentotto minuti.

LE CHIAVI DELLA SVOLTA – Se svolta sarà dovrà inevitabilmente passare dai piedi dei trascinatori Diamanti e Kone: il trequartista della nazionale italiana – nonostante risulti per distacco il migliore della sua squadra in questo delicato stralcio di stagione con due gol ed altrettanti assist – non è ancora impetuoso come nei suoi standard di rendimento ed analoga riflessione può essere applicata a quel Kone ora chiamato non soltanto a realizzare i suoi proverbiali gol d’antologia ma ad assumersi le responsabilità del caso. Con Diamanti e Kone la freschezza ed il dinamismo del giovane Laxalt: scartato da Mazzarri perché ritenuto acerbo, l’uruguaiano ha siglato due reti nelle sue tre apparizioni in Serie A mostrando qualche caratteristica interessante. Passano da questi elementi – essenzialmente dunque dal suo centrocampo – le velleità rossoblu: lotta e continuità per una salvezza, quest’anno, tutt’altro che scontata.

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