I dati sull’incidenza dei calciatori stranieri nel campionato italiano di Serie A: finora hanno giocato 282 stranieri su 502 calciatori utilizzati, una percentuale-record del 56,17%

Vi ricordate le norme entrate in vigore tre stagioni fa che dovevano frenare la crescita del numero di stranieri presenti nel campionato italiano di Serie A? A quanto pare, invece, il peso dei calciatori stranieri è diventato sempre più decisivo. Non avendo introdotto tetti numerici alle rose oppure obblighi relativi ai giovani nostrani la tendenza si è fatta sempre più intensa. Tant’è che adesso anche la Juventus, da sempre fucina di talenti per la Nazionale, ha smesso ormai da tempo di essere un baluardo dell’identità nazionale. E questo significa solamente una cosa: la Serie A la vince chi ha più stranieri in campo.

Secondo l’inchiesta realizzata da La Stampa, infatti, le prime quattro classificate da lunedì sera, ovvero Napoli, Juventus, Roma e Lazio, sono le sole squadre ad aver giocato a più riprese con dieci titolari arrivati dall’estero. C’è di più: i quattro club assommano appena undici giocatori italiani con almeno 10 partite all’attivo partendo dal primo minuto. Un trend confermato anche dalla percentuale generale di stranieri nel massimo campionato. In Serie A hanno finora giocato 282 stranieri su 502 calciatori utilizzati: vale a dire una percentuale del 56,17%, vale a dire appena un punto percentuale sotto al record stabilito nel 2016/2017, ovvero il 57,42%.

Proprio l’esempio della Juventus sembra essere importante per fotografare questa tendenza. Nel 2012-2013 i bianconeri vinsero il secondo Scudetto di fila, giocando due partite con un solo stranieri. Da quel momento in poi il gruppo storico italiano si è pian piano consumato, fino a schierare un minimo di quattro italiani nel 2014-2015, diventati tre l’anno dopo e due nel 2016/2017. In questa stagione, invece, il ribaltone si è del tutto concretizzato: il solo Chiellini è stato l’unico titolare italiano in due occasioni, contro il Verona e  contro il Genoa.