2017

Strakosha si è preso la Lazio: è stato decisivo contro l’Atalanta

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Thomas Strakosha ha conquistato tifosi e ambiente, ma si preoccupa: «Subiamo troppi gol, ma nella ripresa di Bergamo potevamo pure vincere la gara»

Si chiama Thomas Strakosha, fa il portiere, è la sua prima occupazione. Non si limita a coprire il ruolo: è utilizzato da centrale supplementare, non gli spetta solo la copertura della porta. Ha buoni piedi e la qualità viene sfruttata da Inzaghi e dai compagni. Thomas Strakosha è il portiere della serie A che realizza più passaggi nella propria metà campo nell’arco dei 90 minuti. In media ne effettua 22, nessun altro collega ne conta di più. Un portiere-palleggiatore, come s’è visto anche a Bergamo. Il giro palla coinvolge sempre il numero uno albanese, è una soluzione che permette alla Lazio di alleggerire la pressione degli avversari e di rilanciare scavalcando il centrocampo, cercando di imbeccare il gigante Milinkovic, per sfruttare le sue spizzate irraggiungibili (per gli altri).

L’ARMA – «Palla a Strakosha», è uno schema addizionale. Lui è doppiamente utile alla squadra. A Bergamo ha salvato la Lazio dal 3-0 e dal 4-2, ha tenuto a galla la squadra e le ha permesso di compiere la doppia rimonta, che per poco non s’è trasformata in sorpasso. Parate anche miracolose, interventi decisivi e una partecipazione continua al gioco. Thomas Strakosha è un portiere multifunzionale, una rivelazione per la crescita compiuta nel giro di un anno. Frequentare la scuola del preparatore Grigioni è una fortuna: ne hanno tratto giovamento tutti (o quasi) i portieri scelti dalla Lazio nell’ultimo decennio.

L’INTERVENTO – Strakosha ha 22 anni, sa farsi sentire in campo e fuori. Dopo il 3-3 di Bergamo s’è rammaricato per il risultato, come ha riassunto a “Il Corriere dello Sport”: «Speravo che la mia parata potesse dare la vittoria. Vorrei aiutare la squadra a non subire gol, ma vorrei anche vedere la stessa Lazio di qualche tempo fa. Non molliamo mai, poche squadre avrebbero rimontato in casa dell’Atalanta. Possiamo migliorare ancora per arrivare nei posti alti della classifica. Nei primi minuti dobbiamo crescere, dobbiamo convincerci di essere forti». Strakosha ha preso una botta ad una mano, è abile e arruolabile. Più volte ha insistito sul concetto: «La mano? Tutto ok. Nei primi 20′ a Bergamo, non è stata la mia Lazio. Non dobbiamo entrare impauriti in campo. Abbiamo la qualità per affrontare chiunque e dobbiamo dimostrarlo in ogni partita. Ultimamente stiamo subendo troppi gol. Anche contro il Torino avevamo sbagliato approccio. Siamo comunque sereni, lavoriamo bene. Il campionato quest’anno è più difficile, tutti ci conoscono e tutti danno il massimo contro di noi. Nelle prossime partite daremo il meglio di noi stessi».

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