2015
Stendardo: «Ecco il segreto dell’Atalanta»
Continua: «Lo stadio è sempre gremito, lentusiasmo è contagioso»
Ottima prima parte di campionato per l’Atalanta di Edy Reja, squadra che offre un bel calcio e che valorizza diversi calciatori giovani. Ai microfoni del Corriere dello Sport, il difensore nerazzurro Guglielmo Stendardo ha rilasciato alcune dichiarazioni sullo status della Dea, ma non solo: «Mai visto un torneo così avvincente. Juve, Roma, Inter e Napoli sono le squadre che lotteranno sino alla fine per il titolo. Ma le sorprese di questa serie A sono il Sassuolo e l’Atalanta. Perché il Sassuolo e l’Atalanta stanno facendo così bene? Perché sono società solide, i cui settori giovanili sono splendide realtà. Nell’Atalanta, ad esempio, ci sono giovani di valore cresciuti in quella,miniera d’oro che risponde al nome di Zingonia. Penso a Sportiello, Grassi, Conti. In prima squadra c’è anche Monachello, che, nonostante abbia soltanto ventun anni, ha già mostrato quale sia il suo talento».
CONTINUA STENDARDO – «Segreto dell’Atalanta? La solidità della società, la sua organizzazione e la sua serietà. Il presidente Percassi è a capo di un gruppo che dà lavoro a seimila dipendenti in Italia e all’estero: ha portato nell’Atalanta lo spirito manageriale e la modernità che contraddistinguono le sue molteplici attività. In un club di calcio, se c’è un’organizzazione stabile, anche la squadra è più serena e rende al meglio. Rapporto con i tifosi atalantini? La tifoseria bergamasca è straordinaria. Lo stadio è sempre gremito, l’entusiasmo è contagioso: anziani, bambini, donne, uomini, famiglie. C’è un un vero e proprio culto dell’Atalanta. A Bergamo non si dice: vado allo stadio. Si dice: vado all’Atalanta. Che credo sia un bell’esempio di senso dell’appartenenza e aggregazione. Il merito è anche di Percassi: non perde l’occasione per coccolare i suoi sostenitori con iniziative di marketing particolarmente azzeccate. Ad esempio, ogni neonato negli ospedali delle città e della provincia riceve in dono una maglia nerazzurra. Questa si chiama fidelizzazione…».