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STATS – Napoli, l’Eintracht non tira ma Kolo Muani segna

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L’analisi dell’Eintracht Francoforte, prossima avversaria del Napoli negli ottavi di finale di Champions League

Manca meno di un mese agli ottavi di Champions League e ogni occasione può essere buona e significativa per studiare gli avversari di coppa delle italiane. Per il Napoli l’ostacolo del primo turno a eliminazione diretta non dovrebbe essere insormontabile, almeno sulla carta. L’Eintracht Francoforte è senza ombra di dubbio tecnicamente meno dotato dei partenopei. La sfida di ieri sera in Bundesliga all’Europa Park Stadion di Friburgo terminata 1-1, contro una pari grado (entrambe seconde alle spalle del fuggitivo Bayern) che cosa ha messo nel taccuino di Luciano Spalletti?

1) Pigrizia e crescita. Vedendo il primo tempo, la formazione di Francoforte ha fatto enorme fatica ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Il primo tiro – se definibile come tale – è arrivato solo al minuto 35 su una deviazione aerea da punizione e lo specchio è stato centrato da un lampo di Kolo Muani su un pallone servitogli da fallo laterale. Però, progressivamente, la squadra è cresciuta, è andata al riposo in vantaggio dopo avere corso qualche pericolo senza peraltro vedere il suo portiere Ramaj sia stato costretto a grandi interventi. Nella ripresa si è fatta rimontare subito da un colpo di testa di Ginter, ha sbandato un po’ (nella propria area di rigore le distanze non sono proprio della misura giusta), ha fatto un finale in crescendo. Complessivamente è un punto guadagnato per una squadra che ha subito 13 tiri facendone solo 4.

2) Gioco di prima. Esattamente come il Friburgo, l’Eintracht ha cercato una manovra costantemente di prima, massimo a due tocchi. Ovvio, è difficile sostenere un livello di qualità alto. Ma l’intenzione di praticare un calcio veloce c’è tutta. Per dirla con uno slogan facile, si capisce perché uno come Kostic – con i suoi errori e le sue virtù, con il suo calcio molto diretto, persino troppo – giocasse in quel club (e pure bene).

3) Kolo Muani è uno pericoloso. Attaccante in grado di accendersi prontamente, ma lo si era abbondantemente già capito al Mondiale. Stasera ha inventato un gol da attaccante d’area: stop di suol, dribbling orizzontale a cercare lo spazio per disegnare un tracciante all’angolino davvero pregevole. Ha trasformato un mezzo pallone in una gemma. Meglio prestargli la giusta attenzione: ha anche il coraggio giusto per conquistare falli in zone pericolose e si muove molto guardando sempre avanti. Talvolta eccede in preziosismi, che gli costano interventi duri, ma sono perdonabili perché non di rado gli riescono, permettendogli di creare situazioni di superiorità numerica.

4) Prossimo studio: il Bayern. Il girone di ritorno comincia con un viaggio a Monaco. Una tappa ben più significativa perché il Napoli è vicino (sopra o sotto non si può dire) al valore dei campioni di Germania. Un crash-test che dirà molto per le prospettive future dell’Eintracht.

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