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STATS – Ma il Milan può rinunciare a Leao?

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Due panchine consecutive per Rafael Leao, contro Sassuolo e Inter e due sconfitte e la domanda sorge: il Milan può fare a meno del portoghese?

Le due panchine consecutive contro Sassuolo e Inter hanno fatto rumore. E non basta: Leao da subentrato non ha certo risolto i problemi del Milan e la sensazione è che il linguaggio del corpo di Leao abbia parlato ancora più forte. Svogliato a tratti, ma anche determinato nel far capire la sua irrinunciabilità: il pallone fornito a Giroud avrebbe certamente cambiato la cronaca del derby e forse anche la storia, non è stata colpa del portoghese se non è stato depositato in rete e non ha prodotto neanche il minimo sindacale di una conclusione in porta.

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Si può rinunciare a Leao? Guardando le zone di campo nelle quali agisce, il talento di 23 anni è una vera ala sinistra che gioca in fascia in zona avanzata il 40% dei suoi palloni, arrivando molto sul fondo. Ma anche il dato dei suoi ingressi in area è decisamente rilevante, da attaccante vero (13,6%). Ci sono anche altri numeri che vanno considerati nel suo campionato. Leao è stato molto utilizzato (20 gare su 21 e il 78,5% dei minuti giocati) e la risposta del campo si è concretizzata in 8 gol, che lo rendono il capocannoniere del Milan. Oltre al contributo realizzativo, il numero 17 del Milan ha un 76,9% di passaggi riusciti e quando si tratta di verticalizzare, lui che è abituato a correre in avanti e a pensare in profondità, mantiene una percentuale non lontana: 68,6%.

Dove probabilmente può crescere è nel riuscire a prendere più falli, finora limitati a 16, meno di una a partita. Uno come lui può certamente determinare più calci di punizioni ma è un dato che probabilmente non è rilevante anche perché talvolta le sue accelerazioni lo rendono imprendibile. Però è vero che in certi casi potrebbe usare maggiore malizia, capire le intenzioni dell’avversario e cercare di indurlo all’intervento scorretto piuttosto che cercare sempre il dribbling (35 quelli vinti, 48 quelli persi). Meglio farsi fermare irregolarmente che perdere qualche pallone di troppo.

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