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STATS – Lecce-Milan, è servito l’ingresso di Messias?

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Al termine del disastroso primo tempo, Stefano Pioli è stato costretto a provare un cambio dell’inerzia di una partita che si stava trascinando su una brutta china.

Il 2-0 si è trasformato in un 2-2, un punto è troppo poco per tenere il passo del Napoli e basta giusto per piazzarsi al secondo posto da soli in classifica. Tra le mosse “forti” dell’allenatore, ci sono stati gli innesti di Dest per un Hernandez in grave crisi dopo l’autogol e di Messias per un Saelemaekers evanescente. Come giudicare questa sostituzione? Le valutazioni di due quotidiani divergono e non poco. Il Corriere della Sera lo salva con un 6 e un giudizio in pochi caratteri: «Dà una scossetta». Di altro parere il Corriere dello Sport, che lo boccia con un 5: «Pioli lo mette perché spera in in guizzo. Che arriva (palo pieno) ma quando è in fuorigioco. Tutto lì».

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Come si vede dal campo, Messia ha fatto l’ala destra, impegnandosi molto anche nella propria metà campo. Il suo coinvolgimento non si può però considerare sufficiente, come certificano i soli 15 palloni toccati, un numero davvero esiguo tenendo conto dei 51 minuti complessivi nei quali è stato in campo. La sua percentuale di passaggi verticali è del 60%. Non ha mai tirato in porta – se non a gioco fermo, come sottolinea uno dei giudizi -, non ha effettuato cross, ha preso un fallo e l’unico dribbling tentato, specialità della casa, non è riuscito. Sensazione conclusiva: chi ha dato 6 ha ammirato lo spirito e le intenzioni; chi è stato sul 5 ha tenuto conto della scarsa contabilità del suo ingresso

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