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STATS – Italia-Malta: una volta era facile vincere, poi non più. Con Spalletti si torna all’antico?
Non dovrebbe essere difficile battere Malta questa sera. Lo dice il presente, che vede i nostri avversari a zero punti, un solo gol fatto, 5 sconfitte, l’ultima delle quali in casa con la Macedonia del Nord per 2-0…
Non dovrebbe essere difficile battere Malta questa sera. Lo dice il presente, che vede i nostri avversari a zero punti, un solo gol fatto, 5 sconfitte, l’ultima delle quali in casa con la Macedonia del Nord per 2-0. Lo dice anche la storia, che ha visto gli azzurri affrontare in passato due volte la piccola nazionale in occasione di qualificazioni europee. Ma proprio le differenze tra i due appuntamenti segnalano come ormai non si possa più dormire sugli allori e quanto sia necessario prestare attenzione per evitare brutte sorprese.
La prima volta risale al 24 gennaio 1987. L’Italia è guidata da Azeglio Vicini e ha voglia di ripartire dopo un Mondiale messicano con concluso agli ottavi. All’epoca sembrava un fallimento, oggi sarebbe grasso che cola essersi spinti fino a lì. Sta di fatto che il confronto con Malta, sul campo di Bergamo, è il classico match impari con annessa goleada. Che non è tale solo per le proporzioni del punteggio, ma anche per la facilità con cui si è determinato. Dopo appena un quarto di gara, Bagni, Bergomi e Altobelli hanno giù firmato 3 reti e all’intervallo sono già 5, ancora con il centravanti dell’Inter e l’aggiunta di Vialli.
Un 5-0 facile facile è invece una totale utopia quando ci si ritrova a molti anni di distanza, precisamente il 3 settembre del 2015 a Firenze. Ne esce fuori un 1-0 striminzito, nonostante il Commissario Tecnico sia Antonio Conte, non certo uno che s’accontenta. La Nazionale ha una doppia struttura: da un lato la BBC juventina (Buffon, Bonucci e Chiellini); dall’altra, un mosaico di squadre rappresentate da un solo giocatore, compresi 4 che giocano all’estero: Darmian e Pellé in Inghilterra, Verratti in Francia e Pirlo negli Stati Uniti. La rete decisiva arriva grazie a Pellè, centravanti del Southampton, astuto a farsi largo alzando un po’ il gomito. Migliore in campo è Candreva, che sostituisce Gabbiadini e permette a Darmian di decollare sulla fascia. Buffon, oggi capodelegazione, trascorre il tempo a chiedersi se neanche in gare come queste può pensare agli affari suoi. I due bocciati dell’incontro, secondo la critica, sono Bertolacci e Pasqual e proprio quest’ultimo non vestirà più l’azzurro Nazionale.