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STATS – Inghilterra-Italia, da Insigne a Scamacca: adesso la Nazionale ha il fisico

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Tutti i numeri e le statistiche in vista della sfida di questa sera tra l’Inghilterra e l’Italia per le qualificazioni agli Europei

Per capire il significato di Inghilterra-Italia, oltre a quello più ovvio e importante relativo ai 3 punti e alla qualificazione all’Europeo, ci sono una serie di corollari a un incontro che – ha ragione Spalletti – ci dirà esattamente chi siamo. La Gazzetta dello Sport, con firma di Fabio Licari, oggi propone un’interessante chiave di lettura nel misurare la nostra dimensione fisica. Ovvero: centimetri e chili, alla luce del fatto che il metro e 63 di Lorenzo Insigne è un lontano ricordo e oggi gli azzurri al centro dell’attacco propongono i quasi due metri (mancano giusto 5 centimetri) del colosso Gianluca Scamacca. Quel che sta avvenendo, insomma, è una sorta di mutazione morfologica della nostra Nazionale, figlia anche del cambiamento della nostra popolazione: un secolo fa eravamo al 57° posto mondiale per l’altezza alla visita di leva. Oggi la nostra media si è alzata a 1,77 e anche i calciatori sono lo specchio di questa crescita.

All’ultimo Europeo noi ci siamo presentati con una media di 182 centimetri e pesando 74,3 chili. Oggi contro i britannici di Southgate siamo più alti – 185,4 – e sulla bilancia facciamo registrare 76,9. Il quotidiano milanese ricorda i tempi passati, quando gli incontri internazionali producevano una certa paura, talvolta di proporzioni gigantesche, proprio per come ci presentavamo in una condizione d’inferiorità di struttura, che a sua volta generava conseguenze psicologiche. Oggi non è più così: «Quando si giocava in Inghilterra, la prima preoccupazione erano gli stopper e i centravanti da contrastare sui colpi di testa. L’unico inglese oltre il metro e novanta è Maguire, oltretutto subissato da critiche. Li abbiamo staccati con Vicario, Meret, Acerbi, Scalvini, Bastoni, Gatti, Mancini, tutta la difesa, e Scamacca davanti (c’era anche Zaniolo…)». Insomma, Donnarumma non si sente più un estraneo nel guardare chi ha davanti. Basta che poi, dalle ore 23 di stasera – per stare larghi – non si inizi a rimpiangere quando eravamo piccoli e ci sentivamo grandi e vincenti.

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