Tutti i numeri e le statistiche di Albert Gudmundsson, fantasista islandese del Genoa, in vista della sfida al Napoli

La pausa ha fatto bene al Genoa, che finora ha avuto un andamento sulle montagne russe. La discesa precipitosa dell’esordio shock con la Fiorentina (1-4), l’incredibile risalita con la vittoria all’Olimpico sulla Lazio (0-1) e, quando sembrava che al Grande Torino finalmente si vivesse una situazione pianeggiante, la caduta improvvisa nei minuti di recupero per effetto della magia di Radonjic. Difficile pensare che Genoa-Napoli di domani sera non sia un’altra sfida da vertigine, ancor più per l’esigenza dei campioni d’Italia di tornare al successo dopo il passaggio a vuoto della giornata pre-sosta. A tal proposito, secondo La Gazzetta dello Sport, Alberto Gilardino avrebbe studiato una mossa tattica per valorizzare il potenziale offensivo rossoblu, ancora non pienamente espresso: «si parte da un 4-3-2-1, ma con Gudumundsson guastatore libero di andare a supportare Retegui sulla linea degli attaccanti. Non è un caso, del resto, che Gud sia stato sin qui il giocatore che ha partecipato in campionato a più conclusioni (ben nove), a riprova della sua centralità negli schemi rossoblu. Il motivo di questa metamorfosi tattica nasce dal fatto che sin qui Retegui, prototipo perfetto del centravanti, ha lavorato molto anche al servizio della squadra, ma Gilardino non vuole che l’italo-argentino sottragga energie ai suoi compiti da goleador. E un Gudmundsson, appunto, con licenza di offendere, può aiutarlo».
Ci sono numeri maturati in questi primi 270 minuti di campionato che possono alimentare le speranze rossoblu, che saranno spinti dalla massiccia presenza del pubblico di Marassi? Eccone un paio:

1) I dribbling. 7,33 contro 6,33: un margine significativo di una squadra che ha giocatori che saltano l’uomo e possono mettere in difficoltà una difesa come quella di Garcia, ancora da registrare.
2) La corsa. Frendrup, Gudmundsson e Bani sono i 3 genoani che hanno finora macinato più km in media del migliore degli azzurri, il polacco Zielinski. Non sarà semplice quindi per il Napoli vincere la gara sul piano del dinamismo. E anche complessivamente, la formazione del Gila percorre 6 chilometri in più degli avversari, che ovviamente hanno una qualità tecnica che consente di risparmiare energie.