Resto del mondo
STATS – Brasile, Supercoppa, Mondiale per club e Recopa: il Flamengo perde tutto
Anche la finale di ritorno della Recopa ha visto il Flamengo proseguire in quella che a tutti gli effetti si può definire una maledizione
Uno, due, tre. Stanotte anche la finale di ritorno della Recopa Sudamericana ha visto il Flamengo proseguire in quella che ormai a tutti gli effetti si può definire come una recente maledizione: ogni volta che si gioca un trofeo, sono gli altri ad alzarlo. Un filotto impietoso, che riviviamo nelle sue tappe essenziali con l’ausilio di qualche numero.
La serie prende avvio con la Supercoppa del Brasile. Flamengo contro Palmeiras. Per il nuovo tecnico Vitor Pereira – lo ricordate? Assistente di Villas-Boas, a suo tempo si parlò anche di Italia per lui – l’occasione per presentarsi al meglio. Quando allenava il Corinthians, col Flamengo perdeva. E adesso che dirige la squadra che ha vinto la Coa Libertadores, chiude male il primo appuntamento, sconfitto 4-3 nonostante una doppietta di Gabigol (lui lo ricordano gli interisti) e Pedro (un fugace passaggio nella Fiorentina).
Ma l’appuntamento che più conta è il Mondiale per club. Dove l’idea di misurarsi in finale con il Real Madrid è alquanto stuzzicante. Il problema è che quella gara non vi arriva per diritto acquisito, ma attraverso una semifinale. L’ostacolo è l’Al Hilal e i brasiliani sono in preda all’autolesionismo spinto. Dopo che Pedro riesce a siglare l’1-1, si fa espellere Gerson (ex Serie A pure lui, Roma prima e Viola dopo) per un mani che determina lo svantaggio su rigore. Morale della favola, 2-1 per gli avversari a fine primo tempo, tutta la ripresa in inferiorità numerica e risultato finale di 3-2. Ancelotti e i suoi tocca guardarseli in tv.
Non c’è il due senza il tre? Esatto. Finale della Recopa Sudamericana, l’equivalente della nostra Supercoppa europea. Il Flamengo è l’equivalente del Real Madrid, l’Independiente del Valle dell’Eintracht Francoforte, In Ecuador i rossoneri si mangiano l’impossibile nel primo tempo, ma l’1-0 dei padroni di casa è risultato corretto, come certificano 27 tiri a 7. Un’egemonia che si concretizza con il colpo di testa di Carabajal da corner. Ieri sera, il ritorno. Al Maracana si pensa a un ribaltamento facile. E invece sì, un po’ di maledizione aleggia, dopo che due legni proteggono la porta di Ramirez, coraggioso numero 1 dell’Independiente. Il Flamengo riesce ad andare ai supplementari con il gol di De Arrascaeta all’ultimissima azione. Ma gli sceneggiatori – o il Dio del calcio – prevedono che sia proprio l’uruguaiano (2 gol a Qatar 2022) a fallire l’unico rigore dei 5 calciati alla fine. Tra lacrime e sconcerto, il pittoresco pubblico del Fla lascia lo stadio dove qualcosa di incredibile succede sempre…