Tutti i numeri e le statistiche sull’ultima giornata del campionato brasiliano e sulla lotta al titolo. I dettagli

I campioni di Brasile contro i campioni del Sudamerica. Prometteva molto Palmeiras-Flamengo, incontro della quattordicesima giornata del Brasileirao. Ma il motivo d’interesse non era tanto celebrare le glorie del recente passato di due club che negli ultimi anni – e non solo nella stagione scorsa – sono stati superiori a tutti gli altri. A risultare urgente c’era la necessità di muovere la classifica con 3 punti, visto che la situazione vede il Botafogo in testa con 8 punti sulla formazione di Rio e 10 su quella di San Paolo. In mezzo c’è il Gremio, chiamato oggi ad ospitare proprio chi sta in testa e a vincere per evitare una fuga dai contorni significativi. Ancor più del Fla, ad avere necessità di reagire era il Verdao, reduce da un periodo con un solo punto in 3 gare. Con un’aggravante, se vogliamo: che nel merito delle prestazioni, i ragazzi guidati dal portoghese Abel Ferreira avevano creato i presupposti per ottenere molto di più.

Dovevano conquistare l’intera posta, si affrontavano i due migliori attacchi del torneo e ne è uscito un pareggio per 1-1 che rende felice solo chi sta davanti. I numeri raccontano di un primo tempo molto vivace da parte dei padroni di casa, che hanno creato non poco con 9 conclusioni all’indirizzo di Matheus Cunha e hanno meritato di andare all’intervallo in vantaggio: la rete è arrivata al minuto 24 sull’ennesimo cross di un imperversante Mayke, esterno basso di 30 anni incontenibile: Rony ha colpito il palo di testa con la collaborazione del portiere ospite, Dudu ha trovato il modo di ribattere a rete nonostante 3 difensori davanti.
Nella ripresa il Flamengo è riuscito ad arrivare all’1-1. Ha anche rischiato di affondare in contropiede, ma il dato dei corner (5-1 a suo favore) rivela quanto abbiano cambiato la gara i cambi di Sampaoli. E proprio due subentrati hanno confezionato la rete del pareggio: cross di Everton Ribeiro, colpo di testa in tuffo dell’uruguaiano de Arrascaeta (incomprensibile la scelta di non affidarsi dall’inizio a uno come lui). Stasera si capirà in quali proporzioni il Botafogo approfitterà di questa divisione della posta.