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STATS – Al Monza Pessina è diventato il giocatore che non era più a Bergamo

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Matteo Pessina, al Monza, è diventato quel giocatore che ormai non era più all’Atalanta. E le statistiche lo confermano

Si era un po’ perso Matteo Pessina. Il campione d’Europa con la Nazionale, che aveva fatto anche pensare che stesse nascendo un giocatore da big, dopo quella straordinaria avventura azzurra aveva fatto fatica con l’Atalanta. Proprio lui, che in una bella intervista con Walter Veltroni a La Gazzetta dello Sport aveva espresso il seguente concetto: nelle prove difficili, noi riusciamo a essere un gradino sopra gli altri. Questo gli aveva trasmesso l’Europeo e lui, da ragazzo intelligente qual è, aveva colto uno dei segreti dell’affermazione: «Credo che da fuori si sia avvertito che tra noi esisteva davvero una vera unione e, mi creda, non è facile che accada. Ci si vede poche volte all’anno per pochi giorni. Mancini ci ha fatto diventare subito un gruppo, non una somma di individualità. Abbiamo capito che stava accadendo qualcosa di magico». Probabilmente è questa atmosfera che gli è mancata nell’ultima stagione a Bergamo: non solo lui, ma tutta la squadra nel 2021-22, aveva fatto peggio degli straordinari anni precedenti. Da qui la scelta di mettersi in gioco nella sua Monza. Con alla base una motivazione fortissima: diventare il capitano della prima volta in Serie A con la squadra della propria città. Apparentemente, un passo indietro di livello e la classifica del campionato lo conferma. Ma il fatto di essere diventato il leader di una stagione storica della neopromossa, ricca di soddisfazione, certifica che Matteo ha compiuto la scelta giusta. Tanto da aver detto pubblicamente che potrebbe anche restarvi a vita, Monza è casa sua. Anche i numeri sono dalla sua parte.

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Tra Monza e Atalanta c’è una differenza limitata a 8 partite in più. Ma sono i minuti in campo a dimostrare la centralità e la leadership acquisita, con un raddoppio estremamente significativo: 3129 contro 1501, con una percentuale di titolarità cresciuta enormemente. Anche i cartellini gialli, che in nerazzurro non arrivavano, possono essere in una certa ottica ritenuti un segnale di maggiore determinazione: il nuovo Pessina è questo. Colui che nella vittoriosa gara contro il Napoli ha fatto scrivere uno dei più bei complimenti che si possano ricevere: «É dappertutto e fa sempre le cose giuste, anche quando sono difficili».

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