Eredivisie

STATS – Ajax-Twente 0-0, quando è meglio giocare in 10

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Ajax-Twente era il big-match della giornata numero 16 di Eredivisie. I lancieri impegnati a risollevarsi dopo una sfilza di 3 pareggi consecutivi, preceduti dalla sconfitta in casa con il Psv e in mezzo il lungo periodi di pausa Mondiale per riordinare le idee.

La formazione di Enschede, invece, in netta fiducia: l’unica tra le grandi ad avere vinto nel primo turno del dopo-Qatar, migliore difesa del torneo e un solo punto di distacco dai campioni d’Olanda. Una forza – anche morale – che si è vista nell’approccio della gara di ieri sera: il Twente ha colpito due legni nei primi 6 minuti e sono quelle situazioni che così ravvicinate fanno pensare che poi si finirà per pagare un prezzo. Così non è stato: non sono mancate le opportunità all’Ajax per passare in vantaggio, ma anche gli ospiti ne hanno collezionato altre davanti a un Rulli che è apparso quel che si sapeva già dal Villarreal: portiere interventista dalle uscite acrobatiche e non immune da qualche imprecisione tecnica.
Una partita molto bella, aperta e vivace fino all’espulsione di Rensch, apparso tutt’altro che a suo agio da centrale. Il rosso è nato da una chiara occasione da gol guadagnata con furbizia da von Wolfswinkel: l’ajacide non solo si è fatto tradire da un rimbalzo, ma nella caduta reciproca ha preso un colpo in faccia che l’ha costretto a uscire in barella. Da lì in poi è nata una partita senza sussulti. Il Twente, che trovava spazi con scambi rapidi sulla trequarti in parità numerica, ha iniziato un lento e ben poco produttivo esercizio di giro-palla davanti a una difesa schierata che non ha lasciato varchi. L’Ajax, vagamente sul distratto nella prima parte, ha trovato quell’attenzione necessaria per arrivare a un pari che – stante le condizioni – per Schreuder può anche essere una mezza vittoria.

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I numeri dicono di un Twente che è andato al tiro 24 volte contro i 6 tentativi dell’Ajax: una differenza che è aumentata rispetto alla prima frazione di gioco (4-12), così come il possesso palla (da un equilibrato 48-52 a un 34-66%). Ma sul piano delle occasioni, si è creato molto poco, generando il sospetto che a Enschede avrebbero potuto festeggiare la vittoria se non si fosse prodotta l’espulsione di un avversario. Sembra un paradosso, ma ieri non lo è stato.

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