2014

Stankovic: «Inter, Mancini è l’uomo giusto»

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Il viceallenatore dell’Udinese soddisfatto per il ritorno del “Mancio”

INTER UDINESE STANKOVIC – Potrà sedere nuovamente in panchina al fianco di Andrea Stramaccioni, visto che il Giudice Sportivo ha accolto il ricorso dell’Udinese contro la sua squalifica di un turno: parliamo di Dejan Stankovic, per il quale il club friulano dovrà pagare una multa di 10 mila euro. Intanto ieri è stato accostato alla panchina della Serbia, affidata momentaneamente a Curcic, commissario tecnico dell’U21. Non ci sono conferme su una possibilità che appare di difficile attuazione e nel frattempo l’ex centrocampista dell’Inter ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha commentato il ribaltone sulla panchina nerazzurra e i motivi per cui Roberto Mancini può far bene: «Primo: perché è bravo e non l’ha dimostrato solo all’Inter. Secondo: perché conosce l’ambiente, e quando non hai tempo da perdere, è una cosa che fa enormemente la differenza. Terzo: perché aveva voglia di tornare ad allenare. Quella è una “scimmia” che si ha addosso, non va via facilmente. Quarto: perché aveva voglia di tornare ad allenare in Italia. E’ il suo Paese, per certe cose gli mancava, e magari ha anche qualche discorso in sospeso con la sua carriera. Quinto: nel frattempo ha fatto esperienza, anche internazionale, ed è una cosa che non si compra al mercato. L’Inter, i tifosi dell’Inter, avevano bisogno di questo: di ritrovare un feeling con il loro allenatore».

LA SCOMMESSA – Non ha dubbi poi Stankovic su chi punterà, cioè Mateo Kovacic e spiega perché: «Gli piacciono i giocatori così: giovane, con qualità e non ha paura di prendersi responsabilità. Magari gli ricorda un ragazzino che al Bologna, più di trent’anni fa… Però occhio: Mancini non fonderà mai l’Inter su Kovacic, perché una delle sue leggi è il talento al servizio della squadra. La costruirà intorno a lui, quello sì: e potrà essere un vantaggio per Mateo e per l’Inter».

IL MAESTRO – In vista dell’incontro tra Inter e Udinese, nel quale Stankovic avrà modo di rincontrarlo, il viceallenatore del club friulano ha mandato un messaggio di ringraziamento a Mancini: «Lo abbraccerò e magari gli dirò ancora grazie: perché mi ha fatto crescere come calciatore, ma senza saperlo già allora insegnava qualcosa all’allenatore che sarei diventato. Lo guardavo spiegare calcio, lo studiavo, cercavo di capire le sue idee. Non tutte, però molte erano simili alle mie: quelle che avevo allora e ho oggi. E’ strana la nostra vita, ma proprio perché è fatta così ci piace tanto».

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