Spinelli ricorda i suoi derby: «Il mio Genoa aveva una Samp troppo forte» - Calcio News 24
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2018

Spinelli ricorda i suoi derby: «Il mio Genoa aveva una Samp troppo forte»

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L’ex patron del Genoa Aldo Spinelli guarda al Derby della Lanterna di domani con un occhio al passato, poi invita i tifosi rossoblu a mantenere fiducia in Preziosi: «Non sarà più costretto a vendere…»

Di Aldo Spinelli, nel calcio italiano, ce n’è uno solo. A 78 anni suonati l’imprenditore ligure, attuale patron del Livorno, di mollare non vuole proprio saperne nulla. L’altro giorno, per esempio, il fumantino numero uno amaranto è tornato alla ribalta delle cronache sportive per aver preteso di pesare, uno ad uno, tutti i suoi giocatori dopo l’ennesima sconfitta con l’Arezzo. Il Livorno, che lo stesso Spinelli oltre un decennio fa aveva trascinato fino alla Coppa UEFA, naviga attualmente nelle zone alte della Serie C (secondo posto alle spalle del Siena): doveva tornare facilmente in cadetteria questa stagione, ma le cose non è che si siano messe benissimo. Così Spinelli ha perso – nuovamente – la ragione e ha sbroccato minacciando l’addio. Non di certo una novità per lui che, da genovese doc, già quando era numero uno del Genoa aveva dato spettacolo.

«Skhuravy avrei dovuto farlo pesare più spesso. Tacconi era il mio incubo, si allenava a tratti, ma Scoglio lo difendeva fino alla morte: non potevo dirgli niente», ricorda oggi Spinelli nel corso di una intervista a La Repubblica. Gli chiedono un parere sul prossimo Derby della Lanterna di domani, già partito a razzo con le solite polemiche (leggi anche: DUE EX GENOANI PROVOCANO SUI SOCIAL – FOTO) e lui risponde di vedere più che mai favoriti i rossoblu: «Mi sono innamorato di Iuri Mendeiros, ha un sinistro meraviglioso, deve giocare il più possibile», svela. L’ex patron del Grifone chiede a gran voce la riconferma di Davide Ballardini in panchina, ma predica pure ai tifosi di avere pazienza: «Preziosi sta facendo un grande lavoro per mettere in sesto finanziariamente la società – confida Spinelli – . Fidatevi e vedrete che presto non si troverà costretto a cedere i più bravi. Anche Perin, ad esempio, mica sono sicuro che se ne andrà come dicono tutti. Per il Genoa sarebbe importantissimo: da solo vale la metà della squadra».

I derby di Spinelli: «Nonostante Branco e Miura, non mi andò bene»

Momento amarcord. Spinelli torna sui derby del passato: i suoi. Qualcuno lo ha vinto, pure se poteva andare molto meglio: «Nel mio cuore ci sarà sempre il gol di Branco su punizione, ma anche il gol di Miura. Allora me lo contestavano tutti, oggi a 50 anni in Giappone segna ancora. Alla mia gestione però non è andata troppo bene: dall’altra parte c’erano i Vialli e i Mancini, chissà cosa avremmo fatto se fossero stati meno forti… Il fascino dei duelli di quelli anni però rimane irraggiungibile». Oggi i protagonisti invece sono altri: Gianluca Lapadula per esempio, preso di mira di recente dai tifosi, ma difeso dall’allenatore (leggi anche: BALLARDINI: «LAPADULA NON SI TOCCA»), che Aldo Spinelli paragona proprio a Skuhravy, grande acquisto del suo Genoa entrato in forma però solo verso novembre, un po’ di mesi dopo il suo arrivo. «Nel derby salta ogni schema – si affretta a precisare l’ex patron – . Loro però hanno uno come Quagliarella che è come un vino buono: più invecchia e più migliora». Un avvertimento chiaro e fortissimo.

Chiosa finale sulla questione stadio: Sampdoria e Genoa hanno ormai deciso di rilevare Marassi. Una decisione su cui Spinelli però non è d’accordo: «Io fossi stato presidente di Sampdoria o Genoa non l’avrei mai comprato, ma sono genovese. In affitto le società risparmiano, a comprarselo spendono molto di più, ma se hanno deciso così, ci sarà un motivo». L’idea del numero uno del Livorno? Rifare Marassi da capo o, ancora meglio, mollarlo per rifarne uno nuovo in Fiera, sul mare in stile Allianz Stadium. Sai che bello…

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