Hanno Detto
Spinazzola: «Infortunio, quante lacrime. Ma torno prima di gennaio»
Leonardo Spinazzola si racconta: tra la vittoria all’Europeo, l’infortunio e il ritorno in campo. Le sue dichiarazioni
Leonardo Spinazzola ri racconta sulle pagine di Sportweek.
EUROPEO – «È stata una giostra di emozioni, tra l’infortunio, la Finlandia per l’operazione, Londra per la finale. Ci è cambiata la vita. Aver vinto l’Europeo è una cosa incredibile. Avevo lo stomaco chiuso. Io che sono un amante della pasta e ne mangio a valanga, ora non riesco neppure a finirla. Ho pure perso il sonno, perché la testa viaggia da sola. Adesso aspetto che ci diano una miniatura della Coppa da mettere in casa.Intanto ho esposto la medaglia e la targa come “man of the match”».
INFORTUNIO – «Perché a me? Dopo la botta, ho capito subito: “Mi è saltato il tendine”. È arrivato Bryan (Cristante) e gli ho detto che mi ero rotto tutto. Mi passavano davanti tanti pensieri, l’Europeo che se ne andava, il miglior momento della mia carriera, e allora è cominciato una marea di lacrime. Il giorno dopo a Coverciano, però, già mi sono sentito meglio. I compagni mi hanno tranquillizzato. La notte ho faticato a prendere sonno, ho fatto di nuovo mezz’oradi lacrime, poi mi sono bevuto due birre e ho detto: “Ok, ora basta”».
RIFIUTO INTER – «Siamo gente con la valigia, ma certe volte ci rimani male. Sono cose che fanno crescere».
TERZINO PIU’ FORTE – «Marcelo. Quando era davvero lui, non c’era confronto neppure con Maicon e Dani Alves a destra».
MITO DEL FIGLIO – «Chiesa. Dice sempre: “Papà la passa a Chiesa”. Il calcio gli piace».
INGINOCCHIARSI – «Noi con la Roma l’avevamo già fatto durante un allenamento. Lì invece è stata una cosa un po’ improvvisata. Per combattere il razzismo è vero che serve unmessaggio, ma forse è meglio andare nelle scuole. A chi ha già vent’anni è difficile insegnare le cose. Dipende dall’educazione che ti danno a casa».
INSULTI SOCIAL – «Io sono impazzito per quello che hanno scritto a Morata. Ma vi rendete conto?».
POLEMICA FESTEGGIAMENTI EURO 2020 – «Un’altra cagata. Anche il pullman normale, negli spostamenti, è stato circondato dalle persone. Da noi c’è la caccia a chi dare la colpa, ma è una cosa ipocrita, perché anche nelle sere precedenti gli italiani si sono riversati in piazza. O chiudevi tutte le persone a casa…».
RITORNO A GENNAIO – «Io dico meno. Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e dicembre gioco. A Pinto, il general manager dellaRoma,
e ai dottori l’ho già assicurato».