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Spezia, Manaj: «Questo è un club ambizioso. Al Barcellona via per Griezmann»

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L’attaccante dello Spezia Manaj ha parlato della scelta di trasferirsi in Liguria e dell’addio al Barcellona

Rey Manaj, attaccante dello Spezia, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato della sua stagione in bianconero e della scelta di lasciare il Barcellona.

SCELTA SPEZIA – «Era una bella scommessa. Un club ambizioso che si sta consolidando, una squadra giovane, un allenatore che sta costruendo il suo percorso dopo essere stato un campione. Ho capito che allo Spezia avrei potuto affermarmi definitivamente».

SALVEZZA – «Il segreto è considerare ogni punto importante. Nell’ultima fase della stagione un pareggio vale triplo. Abbiamo un buon vantaggio, ma non dobbiamo sperperarlo».

THIAGO MOTTA – «Ci chiede alta intensità in ogni allenamento. È un grande motivatore, oltre che una persona umile che vive di calcio. Non si vanta mai del suo passato, dimostra una notevole passione per il suo lavoro».

RICORDI BARCELLONA – «Sono tanti. Mi viene in mente la firma sul contratto. Mi sembrava di giocare a Fifa sulla PlayStation e di scegliere la modalità calciatore, invece era tutto vero. All’inizio sono stato con la squadra B insieme a Gavi, Araujo, Rique Puiz e altri. Poi sono passato in prima squadra con Messi. Poi, però, sono stato io a chiedere di andare via».

VIA PER GRIEZMANN «Koeman mi aveva spiegato la situazione. Al Barcellona dopo l’addio di Messi c’era molta confusione. Avrebbero rinforzato l’attacco, ma anche io avrei avuto prima o poi la possibilità di mettermi in mostra. Però ho deciso di puntare su me stesso e di dimostrare di poter essere protagonista in un grande campionato. È stata una questione di tempi, anche. Io sono andato via prima di Griezmann. Se invece fosse partito prima lui, io sarei rimasto al Barcellona».

NAZIONALE – «Sono curioso di vedere cosa riuscirà a fare la mia Albania: abbiamo un gruppo ambizioso, la nuova generazione è forte e puntiamo a qualificarci al prossimo Europeo. Ricordo ancora con i brividi il mio debutto in Nazionale: entrai dalla panchina e segnai dopo dieci secondi».

INTER – «Mancini è stato un punto di riferimento per me. Mi ha sempre fatto allenare per la prima squadra. Ricordo l’esordio contro l’Atalanta e il gol di Jovetic poco dopo il mio ingresso. Ma la svolta fu incontrare Gigi Simoni alla Cremonese. Ho ancora tanti amici lì, sento spesso Perisic e Brozovic».

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