2020

Spezia, Italiano: «Sono commosso e orgoglioso. Futuro? Ora mi godo l’abbraccio della città»

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Vincenzo Italiano, tecnico dello Spezia, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la promozione in Serie A. Le sue parole

Vincenzo Italiano, tecnico dello Spezia, ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la promozione in Serie A. Le sue parole riportate da TMW.

PROMOZIONE«E’ stata una stagione complicata, soprattutto per quello che è successo. Riprendere dopo tre mesi di difficoltà non era semplice, ci sono stati tantissimi problemi. Qui il pubblico spinge e incide, sembra una frase fatta ma è davvero il dodicesimo uomo. Ci sono mancati, ma in queste settimane ci hanno aiutato. Festeggiare con loro è un motivo d’orgoglio, ci avevano chiesto di regalare un sogno a tutta la città».

DISCORSO ALLA SQUADRA – «Ho detto ai calciatori che potevamo entrare nella storia, che sarebbe stato bello tornare a La Spezia nei prossimi anni a testa alta e circondati dalla gratitudine della gente. Hanno saputo interpretare le gare nella maniera giusta, umanamente è un gruppo fantastico. Basti pensare all’atteggiamento dopo la rete del Frosinone: la testa funziona e fa girare le gambe, mentalmente siamo stati fortissimi. Sapevamo che potevamo scrivere pagine indelebili per questo club, sono felice anche per la crescita di tanti giovani che saranno il futuro dello Spezia».

EMOZIONI – «Provo commozione e orgoglio. Abbiamo portato il nostro credo in giro per l’Italia, ci divertivamo e raccoglievamo risultati. Non è stato semplice, però. Vorrei ricordare che a novembre ci siamo trovati in zona retrocessione, oggi invece indossiamo la medaglia e alziamo la coppa. Ho condiviso quest’annata con un gruppo straordinario, siamo felicissimi ed è un sogno».

FUTURO – «Mi vivo queste emozioni straordinarie. Da calciatore ho perso una finale playoff e volevo che i ragazzi riscattassero quella sconfitta che bruciava ancora dopo 8 anni. C’è tutta la proprietà qui, parleremo e ragioneremo nel migliore dei modi. Ora, però, godiamoci il momento e l’abbraccio della città».

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