Serie B
Spezia, D’Angelo: «Non siamo i FAVORITI, in B il livello è sempre più ALTO. Non capisco perché ci sia QUESTO problema»
Le parole di Luca D’Angelo, allenatore dello Spezia, in vista della nuova stagione in Serie B. Tutti i dettagli
Luca D’Angelo ha parlato a Tuttosport della nuova stagione di Serie B con il suo Spezia.
OBIETTIVI – « Cosa mi aspetta nella prossima stagione? Devo solo sbrigarmi ad andare in A, comincio ad avere un’età anch’io, ma mi diverto ancora moltissimo. Lo scorso anno, avevo dall’esterno qualche perplessità su una squadra che faceva fatica a entrare nella categoria dopo la retrocessione. Curiosamente però l’avevo seguita tre volte e aveva sempre giocato bene. Quando ho accettato l’incarico, già alla prima al ‘Ferraris’ contro la Samp ero convinto di ribaltarla. C’è voluto qualche mese, ma poi la salvezza è arrivata. Eravamo cresciuti anche nella consapevolezza, pareggiato tante partite che potevamo vincere. Ma da gennaio in poi, sostenuti da un pubblico stupendo, avevamo dato segnali importanti. Ricordo il match contro il Catanzaro, pareggiato ma chiuso tra gli applausi. La sinergia con lo stadio e la gente qui fa la differenza».
FAVORITI – «Se abbiamo guadagnato la salvezza all’ultima, ad agosto non possiamo essere tra i favoriti. Ma tanto giocano a nascondino, tutti. Siamo una squadra che ha potenzialità ed elementi importanti, se Reca e Verde restano, li abbracciamo, ma in pochi mesi non capovolgi la storia. Tutte le cessioni sono state concordate e non forzate; elementi che non rientravano nei piani. Avrei forse tenuto Bastoni, ma contrattualmente andava in scadenza e non c’era un gran rapporto con il club».
LIVELLO SERIE B – «Tecnicamente è tremenda, difficile, complicata, la giochi partita dopo partita, con i playoff non finisce più, ma è un gran bel campionato, con qualità. Una vera maratona, per rimanere in tema olimpico attuale. Si vede del bel calcio, è il campionato degli italiani; non capisco perché ci siano così tanti problemi per assegnare i diritti televisivi. Merita un bel pubblico ed è qualcosa che accresce il calcio del nostro Paese».