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Lo spettro di Gabigol infesta Appiano Gentile, ma Lautaro non è come il brasiliano

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L’accoglienza in grande stile, le magie estive i primi gol a San Siro e poi il tunnel: Lautaro Martinez rischia di diventare un nuovo Gabigol?

Lautaro Martinez come Gabigol? Questa frase, in estate, sarebbe stata paragonata ad un’eresia. L’argentino, accolto in pompa magna, fu accompagnato in Italia dalle lusinghe e complimenti di connazionali illustri come Batistuta, Simeone e Tevez. E si presentò al meglio. Gol a grappoli durante le amichevoli estive (di cui uno bellissimo contro l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano) e il desiderio da parte di tutti i tifosi interisti di vederlo in campo a fianco di Icardi. La società ha fissato immediatamente a 111 milioni di euro la clausola rescissoria per l’attaccante, certificando quanto sia importante per il futuro del club.

Alla prima di campionato viene schierato da titolare ma la prestazione è da dimenticare. Ci vogliono altre sei giornate di campionato per rivederlo schierato dall’inizio, nella sfida contro il Cagliari. Lautaro gioca bene e segna con un imperioso stacco di testa. Tutto passato? Assolutamente no perchè Spalletti non lo conferma per le successive partite, relegandolo in panchina. Il padre dell’argentino sbotta sui social facendo arrabbiare anche il tecnico nerazzurro. Un gol al Frosinone e quello allo scadere contro il Napoli hanno fatto crescere l’autostima all’argentino raggiungendo il culmine nella doppietta contro il Benevento in Coppa Italia. Da lì in poi, black out. Sbaglia un gol facile contro il Torino, un altro contro la Lazio in Coppa Italia (dove sbaglia insieme a Nainggolan uno dei cinque rigori) e contro il Bologna spara a salve verso la porta di Skorupski.

Dopo questo terrificante inizio 2019 nerazzurro, ora i tifosi hanno paura di rivivere un Gabigol-bis. Se il brasiliano è stato però un autentico flop, non si può (ancora) dire lo stesso dell’argentino, che per quanto sembra una brutta copia di quello visto in Argentina (come Gabigol in Brasile), risulta un paragone troppo azzardato che non rende giustizia a quel seppur poco di interessante fatto vedere dal numero 10. I colpi del fuoriclasse, Lautaro li ha fatti vedere, mostrando anche una buona dose di coraggio e personalità in alcuni frangenti di gara. Per questo l’ex Racing non può ancora (fortunatamente) essere paragonato al fallimento brasiliano ma servirà una risposta anche da parte sua in questo incandescente finale di stagione nerazzurro.

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