2014

Spendono solo Napoli ed Inter. Thohir, dov’è il FPF? Sabatini fa il visionario

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Termina la sessione invernale di mercato: il bilancio delle grandi

SERIE A CALCIOMERCATO – Per il dispiacere di tanti e la gioia di altrettanti termina la sessione invernale di calciomercato: non è mancata la solita rincorsa all’indiscrezione giusta, alla trattativa giusta. Quel che è fatto è fatto e non è più possibile tornare indietro: ecco un bilancio al mercato delle sei realtà italiane maggiormente rappresentative. Non mancherà occasione per approfondire le operazioni dei restanti club italiani e tracciare dunque una tendenza complessiva.

JUVENTUS – Mercato a costo zero: in uscita i prestiti con diritto di riscatto dei calciatori Motta e De Ceglie al Genoa, con la stessa formula approda all’ombra della Mole Pablo Daniel Osvaldo dal Southampton. E’ vero, qualora la Juve volesse riscattare a giugno il cartellino dell’italo-argentino dovrebbe riconoscere al club inglese ben 19 milioni di euro – un altro milione balla sul costo del prestito in base al rendimento dell’attaccante – ma nel complesso la dirigenza bianconera sembra aver colto una delle occasioni più nitide che questa sessione di mercato ha offerto. Conte che resta con sei attaccanti in rosa: problemi di abbondanza? Non per un allenatore che ha dimostrato di gestire con fermezza le complessità.

ROMA – Su una circostanza non possono sussistere dubbi: Sabatini sa vendere come pochi altri. Dopo gli exploit estivi legati ai nomi di Marquinhos (31.5 milioni dal Psg), Lamela (35 dal Tottenham) ed Osvaldo (16 dal Southampton), ecco la cessione di Bradley al Toronto per 7.5 milioni a finanziare l’operazione di Nainggolan. Per cui la Roma ha finora sborsato soltanto 3 milioni, altri 6 usciranno a giugno dalle casse giallorosse per la metà (dunque fissata a 9 milioni) con la seconda metà da negoziare. E, al netto di condizioni fisiche da verificare, il ds giallorosso ha bruciato sul tempo il Napoli per Bastos assicurandosi il poliedrico brasiliano a cifre basse. Poi le innumerevoli operazioni inerenti al panorama giovanile internazionale con Sanabria solo punta di un iceberg fatto di lavoro ed intuizioni: il piatto forte di un Sabatini che ha definitivamente garantito alla Roma una prospettiva solida. O visionaria: lo dirà il tempo.

NAPOLI – Sembra un’impresa: aver speso più di Juventus e Roma ma essere contestato da una piazza che dopo le dichiarazioni del presidente De Laurentiis – 50 milioni da investire sul mercato dopo il tesoretto avanzato dai 124.5 non interamente dedicati alla sessione estiva – probabilmente si attendeva tutt’altro. Ad ogni modo il Napoli ha innestato (tardivamente) le tre pedine mancanti investendo 15 milioni di euro sui cartellini evitando prestiti e colmando le lacune d’organico: il nuovo difensore centrale è Henrique Buss (5 milioni), dal Palmeiras, e per lui parlerà il campo. Il laterale è uno dei più promettenti a livello internazionale in un ruolo dove c’è enorme carenza: Faouzi Ghoulam (5 milioni) può dare al Napoli qualità e crescere tatticamente sotto la guida di Benitez, Jorginho (5 milioni per la metà) è il regista tanto atteso. In uscita Armero in prestito al West Ham e lascia lo storico capitano: Cannavaro va al Sassuolo da gran signore senza mai aver sollevato una polemica.

FIORENTINA – Mercato mirato con un innesto per reparto: Rosati a sostituire Munua nelle vesti di secondo portiere (altre operazioni di minore rilievo in uscita), l’ex difensore laziale Modibo Diakitè per fornire a Montella un’alternativa più rapida alla linea difensiva viola, il colpo a sorpresa Luis Anderson dal Manchester United per elevare qualità ed esperienza di un centrocampo già brillante di per sé, Alessandro Matri per mettere una toppa alla sfortuna. Non sapremo mai che Fiorentina sarebbe stata con Rossi e Gomez (solo 193 minuti in tandem) ma il colmo è stato perderli contemporaneamente. Operazioni tutte in prestito per una Fiorentina che rimanda il capitolo di eventuale spesa ai mesi caldi della prossima estate.

INTER – Stendiamo un velo pietoso sui giorni della vicenda Guarin-Vucinic: è già stato detto tutto e nulla c’è che meriti di essere ulteriormente approfondito. Erick Thohir acquista D’Ambrosio ed Hernanes per rilanciare le ambizioni della creatura (poco) mazzarriana: innesti auspicati in primissima persona dal tecnico toscano che ha ora un esterno di grande spinta e sostanza e l’uomo d’ordine e talento superiore per comandare le operazioni nerazzurre. Una riflessione e un quesito: il nuovo presidente dell’Inter aveva dichiarato immediatamente di attenersi rigidamente al fair play finanziario, i due innesti costano 20 milioni e non c’è traccia di soldi in entrata. Un’estate di cessioni all’orizzonte?

MILAN – Oggi è un Diavolo più competitivo rispetto all’avvio di stagione: due operazioni di gran rilievo a costo zero – Essien dà solidità ad un centrocampo troppo spesso sguarnito in entrambe le fasi di gioco mentre Honda dalle prime uscite ufficiali non sembra una mera operazione commerciale – e due innesti in prestito e diritto di riscatto legati ai nomi di Rami e Taarabt. Il difensore francese si allena a Milanello già da ottobre e l’inserimento a gennaio ha lasciato in eredità qualche dubbio inatteso mentre il marocchino è la carta talentuosa a sorpresa: le redini a Seedorf, il nuovo corso rossonero prende forma.

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