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Gramellini: «Spalletti sbaglia, non doveva andare alla festa di Fratelli d’Italia»

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Nella sua rubrica quotidiana sulla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini critica la scelta di Luciano Spalletti di andare ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia

Nella sua rubrica quotidiana sulla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini critica la scelta di Luciano Spalletti, Ct degli azzurri, di andare ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia:

«A una festa di parte, come giustamente Donzelli ha definito Atreju, sarebbe meglio sfilassero persone di parte, di qualunque parte. Non i pochissimi «super partes» che ci possiamo ancora permettere, uno dei quali è proprio il c.t. della Nazionale. Il famoso luogo comune sui sessanta milioni di commissari tecnici si può intendere anche al contrario, e cioè che l’unico realmente insignito del ruolo rappresenta l’intero popolo. Allegri e Inzaghi possono andare dove vogliono: sono allenatori di club, quindi di una fazione. Ma Spalletti ha perso quella libertà nel momento in cui ha accettato di sedersi sulla panchina di tutti. Ovviamente avrei scritto le stesse cose se avesse deciso di presentarsi a un convegno del Pd. E non ha alcuna rilevanza che professi idee di sinistra e in passato abbia dato del fannullone a Salvini (questo semmai lo avrà reso più simpatico alla Meloni). Resto dell’idea che adesso Spalletti sia come Fiorello: un patrimonio della Nazione da sottrarre anche solo al sospetto di strumentalizzazioni di parte»

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