2017

Inter perfetta, parola di Spalletti: «Possiamo sognare, sono soddisfatto»

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Lo Scudetto, il derby, Icardi, Perisic, il gruppo: Luciano Spalletti parla della sua Inter e del suo approccio con i nerazzurri tra “semafori” e “riservine”

Luciano Spalletti ha già detto la sua sullo Scudetto, ma non sulla rosa dell’Inter. Il tecnico nerazzurro ha analizzato la sua squadra e si è detto soddisfatto al cento per cento; si aspettava un mercato differente ma ancora non conosceva i suoi giocatori e ora è contento. Sa che la qualità media è alta e ammette di aver trovato gente disponibile e motivata. Uno sguardo al calciomercato da parte dell’allenatore toscano: Borja Valero e Vecino sono abituati alla Serie A e non mollano mai, come ha ammesso l’ex gialloroso, mentre Skriniar può diventare un grandissimo calciatore richiesto anche dai top club mondiali. E poi: «Dalbert è l’Emerson Palmieri nerazzurro, Karamoh è ancora un bambino ma quando parte brucia la terra sotto i piedi». Spalletti ha anche parlato di cosa può fare l’Inter in questa stagione, la sua squadra parte con un gap da colmare con le altre e sente che servono almeno sette-otto vittorie in più rispetto alla scorsa stagione.

La riserva di caccia di Spalletti

«Manca un centrale di ruolo in difesa, ma non si voleva comprare tanto per comprare. Ranocchia e D’Ambrosio sono centrali da Inter, lo garantisco» si è espresso così il coach interista a proposito della difesa corta. A centrocampo può mancare un Nainggolan ma secondo Spalletti il grande elemento in più è l’intercambiabilità perché tutti i giocatori sanno fare tutto: «Mi piace il folto che ruota dietro Icardi, in campo bisogna correre e si lavora in blocco come il Napoli». A livello di singoli invece il tecnico ha ammesso che lavorerà su Brozovic e di essere contento per la nuova sistemazione di Gabigol, il quale potrà crescere giocando. Candreva è uno che macina chilometri ma deve aumentare la ferocia, ha continuato, e Eder è il perfetto vice Icardi, poi c’è Pinamonti. «Con Perisic abbiamo parlato chiaro. Ama muoversi sulla linea laterale ma può diventare devastante nella riservina dietro Icardi, dove c’è l’animale buono da cacciare. E proprio Icardi è l’animaletto che in area sta come sul divano di casa» ha proseguito Spalletti a La Gazzetta dello Sport.

Spalletti e il derby del semaforo

Da uomo di campagna, il tecnico ha detto di sentire l’odore della trappola per Inter-Spal. Potrà lavorare solo da oggi con il gruppo completo, mentre i ferraresi sono già pronti e hanno entusiasmo, il rischio nerazzurro è quello di essere troppo generosi. La gara sarà insidiosa, ha continuato l’allenatore. In seguito ha ricordato la sfida di Roma di due settimane fa: «Dispiace non aver unito l’ambiente Roma. Totti fenomeno unico, tutto viene amplificato con lui ma li ho sempre detto cosa pensavo». Tra un mese c’è il derby di Milano (e anche un po’ empolese…) con l’amico Vincenzo Montella, che ha allenato in Toscana. Secondo Spalletti la stracittadina smuove gli equilibri della classifica ma anche del semaforo, perché c’è chi cerca di prendere il verde per non farsi sbeffeggiare dal cugino. Infine l’ex Zenit ha parlato degli obiettivi dell’Inter: «Possiamo sognareIl bello è che ancora è incompiuta, Vogliamo una squadra che per prima cosa pensi alla palla, poi al compagno e poi allo spazio, dopo arriva l’avversario. Stiamo lavorando sodo e ho grandi collaboratori».

 

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