2017

Spalletti low profile: «Dirò solo la verità. La Juve e le altre domineranno»

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Spalletti parla dei nuovi intenti dell’Inter. Il neo-allenatore nerazzurro predica onestà e verità nei confronti dei tifosi. Ancora nessun annuncio, ma il profilo è basso: «Non dirò ai giocatori che sono uguali»

Da nuovo allenatore dell’Inter Luciano Spalletti giura di dire la verità. Nient’altro che la verità. L’ex tecnico della Roma, da qualche settimana ufficialmente in nerazzurro, lo annuncia nel corso di una intervista a Il Giorno in cui non tratta nessun tema nello specifico, ma lascia trasparire la missione del suo lavoro. A partire, appunto, da quella legata all’onestà. «Non ho progetti particolari, se non dire la verità. Tutto il mondo Inter chiede verità, è questa la chiave del presente e del futuro. Un anno può andar male, anche due, ma così è troppo. Bisogna cambiare e trovare continuità, Stefano Pioli sembrava esserci riuscito, ma tutto è tornato come prima». L’esordio di Spalletti, già carico per la stagione.

«Il mio ruolo è riportare l’Inter dove merita di stare in Italia, in Europa e nel mondo, ovviamente al netto di rinforzi adeguati in difesa e del Fair Play Finanziario. E non parlo da allenatore dell’Inter, ma da conoscitore del mondo del calcio, dove il nome dell’Inter è altissimo», continua Spalletti, che parla anche di modulo e delle aspettative sul futuro…

Spalletti il sincero: «La Juventus e le altre domineranno la scena»

A partire da quelle che ripone per la difesa, dove chiede uno o due rinforzi di qualità. Meno importante per ora il centrocampo, con il capitolo Borja Valero ancora aperto (qui le ultime: Calciomercato Inter, Spalletti: «Borja Valero non ci interessa»). Spalletti apre alla difesa a tre piuttosto che la solita a quattro, con tre o quattro giocatore in mezzo, citando l’esempio di Paulo Sousa l’anno scorso alla Fiorentina. «Non inizierò mai dicendo ai giocatori: “Per me siete tutti uguali”. Anzi dirò: “Per me siete tutti differenti”. Bisogna ricominciare dalla voglia, dalla passione, dalla tigna… Sappiamo che la scena sarà dominata da Juve, Roma e Napoli, ma noi dobbiamo tornarci da protagonisti». L’ammissione finale.

Se per ora Spalletti non immagina un lavoro in Cina, nonostante la proprietà interista cinese, ammette comunque di essere rimasto affascinato dal progetto orientale nerazzurro. Ottimo anche il feeling con Walter Sabatini, suo ex direttore sportivo alla Roma ed ora coordinatore sia dell’Inter che del Jiangsu Suning: «Se io fossi un presidente costringerei allenatore e direttore sportivo a vivere sotto lo stesso tetto, a parlarsi sempre, per dare nome alle ipotesi, per battersi insieme e vincere. Vincere è bello». La chiosa di Spalletti.

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