2018
Spalletti difende l’Inter: «Stop ai paragoni. Icardi sta bene qui»
Per Spalletti Inter è sinonimo di futuro, ma ancora tutto da scrivere: tra mercato, Icardi, Serie A e altro ancora, ecco le ultime e le parole del tecnico
Luciano Spalletti vede soffrire i tifosi dell‘Inter e non sta bene, ma al tempo stesso si sente carico perché vuole far tornare il sorriso ai fan. Lo dice lui stesso, convinto che se tornasse indietro accetterebbe ugualmente l’offerta dei nerazzurri. L’Inter non sta vivendo un gran momento, secondo Spalletti le difficoltà sono chiare: «Sono i continui paragoni con i problemi degli anni scorsi, portano a pensare che non si possa far niente. Frenavo quando c’era entusiasmo, freno tuttora che dicono che l’Inter è da buttar via». E che voto si darebbe il mister toscano? Ci pensa e poi dice la sua: prima parte di campionato da 9, seconda da 4. Diventerebbe da 10 in caso di raggiungimento della Champions League, l’obiettivo massimo.
Uno dei problemi dell’Inter riguarda il calciomercato. Spalletti dice di essersi confrontato con i dirigenti e valuta il suo centrocampo, secondo molti inferiore a quello delle dirette concorrenti. «Sentir parlare di nuovi acquisti sfiducia i nostri calciatori – ammette a Il Corriere dello Sport Spalletti -. I centrocampisti sono gli stessi di quando eravamo primi. Solo che le rivali raccolgono i frutti di un lavoro che continua da anni». Manca, quindi, un progetto interessante, stando a quanto si evince dalle parole del tecnico. La sua volontà è quella di difendere i propri giocatori, ma vuole farsi sentire dai dirigenti, anche perché a fine stagione sarà valutato sulla base dei suoi risultati.
Ammette di sognare la Nazionale e la vittoria del Mondiale, ma indica Ancelotti come ct ideale. Poi passa al mercato e a due nomi in particolare, Ivan Perisic e Mauro Icardi. Il croato è in calo come tutta la squadra, ma il suo calo è più evidente dato che è un calciatore in grado di fare la differenza. Icardi, invece, è finito in mille voci di calciomercato, ma Spalletti ha intenzione di blindarlo: «La maglia a righe gli sta meglio rispetto alle altre a tinta unita. Lui ha un carattere particolare, non gli piace cambiare senza prima aver lasciato il segno. Il mio futuro? Mi sento parte dell’Inter, lavoro ogni giorno per restare».