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Spalletti bacchetta Marocchi: «Si è dimenticato di come si stava negli spogliatoi»
Le parole di Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, al termine della sfida vinta in casa del Genoa. Ecco le sue parole
Vittoria per 4-0 per l’Inter, in casa del Genoa. Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, ha parlato così a Sky Sport al termine della sfida: «E’ stata una buona serata per noi, l’abbiamo gestita in maniera che andasse così perché la squadra ha giocato bene sin dall’inizio, ha fatto un possesso con grande lucidità, ha avuto pazienza e non ha ripetuto la partita frenetica giocata con la Lazio. Il rientro di Icardi? Secondo me poteva andare anche meglio ma ha fatto una buona partita. La squadra ha reagito in maniera corretta, ha messo l’Inter davanti a tutto, c’era da fare un passo avanti, tutti, dopo che lui aveva pagato stando fuori in quella partita lì perché era un’imposizione. Poi è chiaro che si vanno a fare ragionamenti per il bene dell’Inter. Ora abbiamo un attaccante in più che ci permette di essere più forti».
Prosegue Luciano Spalletti attaccando e battibeccando con Giancarlo Marocchi: «Marocchi? Da quando è lì si è dimenticato di come si stava negli spogliato. Per me è un divertimento stare qui dentro, è come se fossi sul divano di casa mia. Tu sei sempre stato alla Juve, vincevi sempre, io perdevo sempre, sono stato allo Spezia, all’Entella, sempre di pacciame del calcio si parla, per me è come toccare un cielo con un dito. Cos’è l’Inter per me? Quello che ho fatto l’altra sera in diretta ti sembra che non rappresenti tutto questo, ti sembra che siano dette buttando la moneta per aria? Dire in conferenza che giocava titolare sembra una scelta venuta per caso o fa più comodo per il reale casino dire che ce l’ha imposta qualcuno? Io sono diventato allenatore perché mi piace gestire il contatto con le persone, perché sempre con gli uomini hai a che fare. Io 22 anni li ho passati nelle stesse società, non sono stato 3 mesi, 2 barzellette e si viene via. Dire in televisione, come diceva Marocchi, andava portato per farlo stare con gli amici. No, lui andava tenuto fuori da quella situazione. Si sta attenti a esprimere le opinioni perché si fa tendenza. Se tu fossi stato qui dentro avresti avuto degli elementi chiari per fare come abbiamo fatto noi. Lui non si spiega con la squadra e sta fuori. C’è da mettere il bene dell’Inter davanti, è sbagliato dire che abbiamo trattato uno da diavolo e 19 da angioletti, non è così».