2017

Spalletti aspetta il Crotone: «Servirà gara importante»

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Luciano Spalletti presenta la gara di domani contro il Crotone

L’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Crotone-Inter, primo anticipo di giornata che si disputerà alle 15.00. I nerazzurri arrivano da grandi favoriti dopo il filotto di vittorie nelle prime tre giornate: «Noi sappiamo che per arrivare in fondo ci sono 35 partite e domani ce n’è una di queste che noi dobbiamo vincere. Le partite le dobbiamo vincere. Non dobbiamo aspettare o preparare le reazioni a quella persa, quando capiterà si vedrà. Domenica quando ho parlato alla squadra prima di andare in campo è stato: sono curioso di vedere le motivazioni del perché la mia squadra non può vincere la partita, senza togliere nulla alla Spal». 

Icardi e Perisic possono essere un limite per questa squadra: «Non la pensiamo in questo modo. Icardi e Perisic non sono due giocatori forti, sono due giocatori eccezionali, impossibili, sono i migliori che ci sono nel loro ruolo. Poi abbiamo anche altre potenzialità. Basterà giocare qualche altra partita per vedere che segneranno anche altri. Loro hanno buone qualità. Noi siamo sicuri che il nostro collettivo è un collettivo che funziona e che cerca di dare il massimo in ogni partita, è quello che diventa importantissimo. Sento tutti dice che se ne giocano sette perché la più importante è l’ottava. Se i giocatori ragionano così gli vado addosso. I gol non li fanno solo due calciatori, ma li fanno tutti. Due calciatori che segnano soltanto non ci possono portare in Champions e noi dobbiamo essere in lotta fino all’ultima partita per quei posti lì».

Sulla solidità difensiva: «Mi aspettavo un miglioramento della mia squadra, mi aspettavo un comportamento del genere, perché li vedo lavorare con serietà, li vedo vogliosi. È sempre la disponibilità non il discorso che si fa al bar, c’è l’organizzazione del lavoro, il quotidiano, il far bene l’esercitazione. Quando la squadra vedi che si comporta in maniera corretta essere fiduciosi del risultato del reparto diventa più facile. Abbiamo giocatori fortissimi che giocano titolari, Skriniar e Miranda, dobbiamo ancora accorgerci delle loro possibilità. Poi si possono mettere anche gli altri tre che si vedranno. Un po’ come a centrocampo, ha giocato più uno, meno un altro, ma anche quando non ha giocato Gagliardini è sempre il camion con rimorchio di traverso quando te lo trovi davanti. Siamo fiduciosi per le sue qualità. Ci sono partite in cui preferisci usare uno e non un altro. Abbiamo calciatori forti e se fanno le cose da squadra forte viene fuori un buon risultato. Dall’eccessiva ricerca di gloria personale vengono fuori i più grandi rimorsi di squadra, non pensare all”io’, ma pensare al ‘noi’. Se l’attaccante pensa al gol e poi quando perde palla rimane dietro ho bisogno di riconquistare due palloni per recuperarlo. Io devo riconquistare terreno verso i miei compagni, la squadra. Di conseguenza se ci dividiamo i compiti si dà una mano e ti restituiscono ancora più qualità. Poi c’è da vedere in quale velocità e forza lo si fa».

L’errore che l’Inter deve assolutamente evitare: «Il confine tra fiducia e presunzione, quello di non credersi un squadra forte, se tu credi di essere uno dei primi della classe hai meno possibilità di poterti migliorare, questo diventa fondamentale. Basta riportarli indietro, nell’ultima partita ho visto l’atteggiamento giusto, al di là che non fosse scontata. La squadra ha avuto l’attenzione giusta, la disponibilità a sacrificarsi, soffrire. Penso che neanche domani commettano questo errore».

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