Spagna Costa Rica: 7 sfumature di Roja

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Esordio perfetto della Spagna di Luis Enrique in Qatar: Costa Rica travolto 7-0

Spagna-Costa Rica 7-0: un verdetto netto, spettacolare e impietoso a seconda dell’ottica dal quale lo si guarda. Luis Enrique ha almeno 7 motivi per essere felice.

1) La velocità del risultato. La lezione della Germania, prossima avversaria del girone è stata appresa. Guai lasciare in bilico il risultato. Perciò, dopo appena 30 minuti, si era già 3-0 e la pratica era chiusa
2) Mai fermarsi. Anche l’Inghilterra aveva chiuso il primo tempo con un triplo vantaggio, ma nella ripresa si è concessa due distrazioni e ha vinto 6-2 con l’Iran. La Spagna è andata persino oltre: 3 gol prima del riposo, 4 dopo.
3) Filosofia Busquets. Una Spagna appariscente davanti. Ma in omaggio al campione del mondo 2010 che ha ancora in campo, tutti straordinariamente concentrati nel recupero palla. Dal primo all’ultimo minuto.
4) Cooperativa del gol. Sono 6 i gol su azione per 6 marcatori diversi. Anche questo conta per procedere compatti
5) Riserve a chi? Chi entra in campo ha lo spirito giusto, vuole emulare i compagni. Morata va in gol, ma chi ruba l’occhio è Balde: energia pura, irrefrenabile.
6) Neanche un tiro. Unai Simon non ha dovuto fare neanche una parata. C’è anche la pochezza degli avversari, ma è un buon modo per prepararsi a gare più impegnative
7) Next Gen. Solo Pelé nel 1958 (17 anni, 239 giorni) e Manuel Rosas nel 1930 (18 anni, 93 giorni) hanno segnato un gol da più giovani di Gavi (18 anni, 110 giorni) nei Mondiali. Se poi si aggiunge ciò che ha fatto Pedri, c’è da essere sicuri: la Spagna non è un Paese per vecchi

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