Editoriale

Sorteggi Mondiali Qatar 2022: ecco perché (non) dobbiamo seguire la pallina dell’Iran

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Il giorno dei Sorteggi Mondiali Qatar 2022 è finalmente arrivato: questo pomeriggio noi italiani saremo spettatori non paganti, facciamocene una ragione

Corre velocissimo il tassametro che alle ore 18 aumenterà ulteriormente il ritmo con gli attesi sorteggi Mondiali Qatar 2022, step determinante in vista della rassegna iridata in programma tra novembre e dicembre. Competizione nella quale, è bene esserne definitivamente consapevoli, noi non ci saremo.

Perché negli ultimi giorni si sono sparse quasi incontrollate le voci su un possibile ripescaggio dell’Italia. Galeotto fu il caso Iran, con il paese mediorientale sotto osservazione per non aver consentito accesso allo stadio alle donne.

Una speranza chiaramente fuori da ogni logica, dal punto di vista sportivo così come dal punto di vista regolamentare. Anche perché a sgomberare il campo dagli equivoci è infine intervenuta anche Evelina Christillin, membro della FIFA: «Mercoledì in Qatar abbiamo avuto il consiglio della Fifa e poi c’è stato il Congresso con tutte le delegazioni, compresa quella iraniana. Non si è parlato di una loro esclusione dal Mondiale, non si è fatto nessun riferimento a quanto avvenuto in Iran e, se anche fossero stati esclusi, sarebbe comunque subentrata una squadra asiatica al loro posto. Per quanto riguarda l’Italia, togliamoci dalla testa che possa andare ai Mondiali. La sola idea che venga ripescata è utopia».

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Dunque facciamocene una ragione e prepariamoci a vivere sorteggi e competizione da puri e semplici spettatori. A partire dall’appuntamento preserale in quel di Doha, laddove le quattro urne hanno conosciuto l’esatta composizione dopo l’ufficializzazione del nuovo ranking di fine marzo.

Difficile che si vengano a creare “gironi di ferro”, anche se Olanda, Germania e Croazia in seconda fascia saranno pericolo vero per le altre big. Da terza e quarta fascia però, al netto delle consuete sorprese (africane in primis), la Polonia di Lewandowski e la Serbia di Vlahovic sembrano le uniche palline da evitare. Sempre considerato che più di due formazioni europee non potranno coesistere nello stesso gruppo.

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