Sorrentino: «Se ci mettiamo a discutere Sirigu è finita. Derby? Ecco per chi tiferò» - Calcio News 24
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Sorrentino: «Se ci mettiamo a discutere Sirigu è finita. Derby? Ecco per chi tiferò»

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Le dichiarazioni dell’ex portiere, fra le altre del Torino, Stefano Sorrentino sul derby della Mole con la Juventus

L’ex portiere di Torino, Chievo Verona e Palermo Stefano Sorrentino ha parlato ai microfoni di Tuttosport in vista del derby tra Juve e Toro in programma domani. Ecco le sue dichiarazioni.

SIRIGU – «Se ci mettiamo a discutere di Sirigu è finita. Negli ultimi due anni ha fatto cose incredibili, in questo avvio di stagione si è comunque espresso su buoni livelli: non si può mettere in discussione un portiere del genere. Tornerà ai suoi livelli pazzeschi».

SORRENTINO E IL DERBY OGGI – «Il derby resta la partita dell’anno. Vivendo a Torino percepisco sempre questa atmosfera: è un momento speciale, la settimana che precede questa gara è diversa dalle altre. A maggior ragione per chi sente vibrare il cuore per il Toro».

I DERBY – «I primi li ho vissuti con la Juventus. Ho avuto il tempo, da avversario del Toro, di giocare ancora al vecchio Filadelfia quando facevo i Giovanissimi Nazionali: un’emozione unica, ricordo tutto di quel luogo. E’ un tempio. Fin dal settore giovanile la stracittadina pesa: quando con la maglia bianconera affrontavo il Toro c’era grandissimo rispetto, perché il vivaio granata negli anni ’90 era un fiore all’occhiello a livello europeo. Poi ho avuto la fortuna di farne parte».

SPERANZE – «Spero possa essere il derby dei numeri 1: Szczesny mentalmente ci arriva al top. Contro la Dinamo Kiev è stato decisivo: senza la parata del primo tempo forse non avremmo parlato di una vittoria così netta della Juve. Ma anche Sirigu sta bene: è in ripresa, il mio augurio è che possa giocare un buon derby. Un buon risultato può cambiare la stagione del Toro».

IL TORO – «Nella mia esperienza non ho mai avuto allenatori intestarditi su un solo modulo. Giusto che Giampaolo abbia virato sulla difesa a tre: evidentemente ha parlato coi giocatori e ha scelto di fare un passo indietro per venire incontro alla squadra. Vedo il Toro in crescita: non si poteva pretendere che Giampaolo avesse la bacchetta magica, ma con il lavoro sta aggiustando un gruppo destinato a crescere ancora. Serve tempo per trasmettere le idee: in Italia abbiamo 60 milioni di allenatori, adesso anche 60 milioni di virologi, ma quando si vivono le situazioni ogni percezione cambia».

DYBALA E BELOTTI – «Sarà un grande duello. Da una parte c’è un campionissimo come Dybala, che quest’anno ha mille attenuanti: ha saltato le vacanze per curare l’infortunio, ha fatto poca preparazione, ha avuto tanti problemi, ma rimane un giocatore indispensabile. Il Toro deve temerlo. Sulla sponda granata c’è un altro campione come Belotti: i numeri parlano per lui. Non si diventa il centravanti titolare della nazionale per caso. E’ giusto iniziare a trattarlo da campione: il suo livello è questo».

PRONOSTICO – «Al di là del risultato, mi auguro che sia un vero derby. Vorrei vedere le botte, l’agonismo, il ritmo. Lo spettacolo che mancherà sugli spalti si dovrà vedere in campo, i giocatori avranno questa responsabilità. Spero vinca la squadra più in difficoltà, la più debole, quella che ha più bisogno di punti…insomma, devo proprio dire per chi tiferò?».

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