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Sorrentino si confessa: «Rigore parato a Ronaldo? Per me non ha valore»

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Sorrentino ha parlato a DAZN della sua carriera, soffermandosi sull’abilità di para-rigori, una sua spiccata caratteristica

Stefano Sorrentino si è concesso ai microfoni di DAZN per un’interessante intervista sulla sua carriera. In particolare il numero 1 clivense ha parlato della sua dote di para-rigori, svelando alcune tecniche: «Quando l’arbitro assegna un rigore in favore degli avversari cerco di ricordarmi le caratteristiche e le strategie del rigorista che mi trovo di fronte. Quindi vado subito alla ricerca del suo sguardo per cercare di capire la sua espressione. All’incirca impiego una mezz’oretta per studiare i rigoristi. Il nostro allenatore dei portieri, Lorenzo Squizzi, ci prepara una clip e da lì decidiamo una strategia. A volte siamo d’accordo, altre volte no. Insomma, ognuno esprime la sua opinione però alla fine usciamo da quella riunione con un’idea sola per ogni giocatore»

Il portierone ex-Toro parla poi dei rigori parati nella sua carriera, partendo dal primo parato in Serie A: «Iaquinta, Chievo-Juventus. Glielo respingo e lui segna sulla ribattuta». Dinamica identica all’ultimo intercettato, quello di Teodorczyk: «Esatto, speriamo non sia l’ultimo allora». Nel corso della sua carriera ha punito diversi attacanti: «Che cosa hanno in comune Di Natale, Milito, Mertens? Tutti e tre hanno sbagliato un rigore contro il sottoscritto».

Sorrentino parla poi del rigore che ha fatto più clamore, quello contro CR7: «Uno che ha fatto molto clamore a livello mediatico, ma che purtroppo non mi ha portato punti. Quindi per me non ha un valore così grande. Naturalmente mi riferisco a quello di Cristiano Ronaldo».

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