Calcio Femminile

Soncin: «Il calcio femminile ha bisogno di entrare nelle scuole»

Pubblicato

su

Le parole di Andrea Soncin, commissarrio tecnico dell’Italia femminile: «In Italia c’è ancora un blocco culturale»

Commissario Tecnico della Nazionale femminile, Andrea Soncin ha iniziato bene la sua nuova esperienza. Dopo le diffidenze iniziali, i risultati stanno arrivando. Ecco estratti della sua intervista odierna al Corriere della Sera.

BENE IN NATIONS LEAGUE – «É solo il primo passo, però i risultati ci danno l’orizzonte al quale ambire: continuare a crescere, salire nelle prestazioni e nel ranking Fifa».

LA VICE VIVIANA SCHIAVI – «Sono fortunato ad avere uno staff di alto livello: Viviana è preparatissima, molto delicata nei modi e nei tempi di inserimento. Nessuna conosce il calcio giocato dalle donne come lei: mi fa vedere le cose da un altro punto di vista. La decisione comune è stata accantonare certe problematiche del passato: è iniziato un percorso nuovo».

CONFRONTI CON SPALLETTI – «Sì, su tutto. Per esempio su come intervenire sui ragazzi e sulle ragazze nel lungo periodo in cui non avremo raduni. Luciano è fonte di ispirazione e di consigli».

DUBBI AD ACCETTARE L’INCARICO – «Zero. Ho molti amici che lavorano nel calcio femminile, ho pensato: sono un allenatore ambizioso, se chiama la Nazionale vado. E sono felicissimo. In Italia c’è ancora un blocco culturale, è vero. Bisognerebbe intervenire alla base: entrare nelle scuole, allargare a livello dilettantistico, fare più promozione. C’è poca conoscenza del calcio donne, soprattutto da parte di chi è sempre stato nel calcio giocato dai maschi. Io, davanti a tutto, ho messo l’opportunità di rappresentare l’Italia».

CASO RUBIALES POSSIBILE IN ITALIA – «I fatti di cronaca recente dimostrano che l’alert va tenuto alto. I genitori devono trasmettere il rispetto ai figli, è necessario stare in guardia a livello educativo».

Exit mobile version