2020

Soslkjaer in panne: il suo Manchester United non sa controllare il gioco

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Le ombre sul capo di Solskjaer sono sempre più insistenti: il suo Manchester United continua a non convincere e non sa controllare il gioco

Le vittorie contro PSG e Lipsia hanno messo in discesa il cammino del Manchester United in Champions League. Tuttavia, l’inizio di Premier League dei Red Devils è finora tragico, con appena 7 punti in 6 partite. E dire che, dopo il grande finale della stagione 2019-2020, Solskjaer sembrava essersi preso il Manchester United, con un grande rendimento da parte di tutta la squadra.

Al contrario, la figura del tecnico norvegese è tornata a essere discussa. Solskjaer sembra avere le idee confuse sull’assetto tattico da dare alla squadra, ha una rosa ampia (soprattutto a centrocampo) che però non riesce ancora ad incastrare nel migliore dei modi. Basti pensare che Van de Beek, fiore all’occhiello del mercato scorso, ha fin qui disputato pochi minuti.

Come detto nel suo podcast, Gary Neville pensa che l’allenatore debba scegliere un undici più stabile, smettendo di cambiare formazione in ogni partita: alla squadra serve continuità e idee più chiare sullo stile di gioco.

Nell’ultima partita contro l’Arsenal (persa per 0-1), Solskjaer ha utilizzato un 4-2-3-1 che però ha prodotto molto poco. Questa gara ha confermato una delle difficoltà ataviche dei Red Devils: l’incapacità di attaccare una difesa schierata. Il Manchester United preferisce lasciare il pallone agli avversari per pungere con rapide transizioni (d’altronde, gli inglesi dispongono di velocisti eccezionali sul lungo).

Basti pensare che lo United ha totalizzato la miseria di 1 punto su 4 gare disputate all’Old Trafford. Contro l’Arsenal, i Red Devils hanno faticato molto nel superare il 5-2-3 avversario: il pressing di Arteta, molto organizzato, ha per larghi tratti del match tenuto i padroni di casa lontani dalla porta di Leno. Lo United non riusciva a gare progredire l’azione, con un palleggio sterile che però non riusciva ad avvicinarlo alla trequarti.

Tanti giocatori Gunners hanno disputato una grande gara difensiva: Thomas ed Elneny sono stati dominanti in mezzo al campo, con le punte molto generose e i difensori sempre tempestivi nell’accorciare. L’Arsenal ha sovrastato lo United in mezzo, i Red Devils hanno faticato molto nel servire i propri centrocampisti liberi. Il rombo del Manchester provava anche a invertire le posizioni per dare più imprevedibilità, ma le marcature dell’Arsenal erano quasi sempre impeccabili.

Come si vede nella slide sopra, tutta la squadra partecipa attivamente al pressing. Lacazette si occupava di Fred, con Thomas ed Elneny che in questa situazione vanno sulle mezzali. Il Manchester non ha modo di far progredire l’azione, Fred è quindi costretto a un retropassaggio che rallenta la manovra.

Quando poi lo United allargava il gioco, l‘Arsenal riusciva a fare grande densità in zona palla, con il Manchester che si infilava in un vicolo cieco. I quinti dei Gunners (Bellerin e Saka) erano sempre aggressivi nell’accorciare sui terzini avversari, con il Manchester che aveva difficoltà nello sfuggire al pressing avversario: era un grande problema risalire il campo.

united arsenal densita zona fascia

La grande densità in zona palla dell’Arsenal. Shaw non ha soluzioni di passaggio: Bruno Fernandes viene incontro ma è ben seguito da Elneny.

I Red Devils non hanno quasi mai potuto aggredire la profondità, ben negata dall’Arsenal. Le due punte, Rashford e Greenwood, sono state poco coinvolte, con i compagni che non sono mai riusciti a innescarli. Sono mancati spazi per incidere.

Jonathan Wilson ha scritto questo sul The Guardian: “Copri la profondità come ha fatto il Chelsea, o pressa in modo intelligente come ha fatto l’Arsenal, e il Manchester sarà neutralizzato. E questo è un problema enorme per Solskjaer. I Red Devils non riescono mai a controllare il gioco”.

Con l’ombra di Pochettino sullo sfondo, Solskjaer deve cercare di risollevare la stagione del Manchester United. I Red Devils giocano male e hanno ben poche certezze: tanto a livello tattico, quanto a livello di uomini.

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