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2016

Soldato Zaza. Al Napoli è rimasto il colpo in canna?

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Juventus – Napoli, l’analisi della discussa sfida scudetto e la proiezione futura

Lo scontro scudetto tra Juventus e Napoli ha giustamente monopolizzato il lungo turno di campionato: punti vitali in palio tra due squadre reduci rispettivamente da quattordici ed otto vittorie consecutive. Questo per definire senza possibilità di essere smentiti il periodo di straripante fiducia e convinzione nei propri mezzi con cui le due squadre sono arrivate all’appuntamento della stagione.

IL PROTAGONISTA CHE NON TI ASPETTI – La cronaca è storia nota: gara che si è sviluppata su un equilibrio praticamente maniacale, rotto soltanto allo scadere da un colpo piuttosto fortunato del subentrato Zaza con decisiva deviazione di Albiol. A prescindere dall’analisi che sarà svolta in seguito, vanno innanzitutto riconosciuti i meriti di un attaccante che è l’emblema dell’abilità nel farsi trovare pronto: riga dritto a prescindere dallo scarso utilizzo e non si espone a comportamenti ambigui perché cosciente del suo status e di quanto gli gira intorno. Di dove ha messo piede – nella Juventus quattro volte campione d’Italia e fresca finalista di Champions League, oltre allo storico a tutti noto – e della necessità di percorrere il proprio sentiero di crescita: la fame con cui Zaza entra in campo è qualcosa che era oramai stata appurata anche prima di un gol – quello rifilato ieri al Napoli – che potrebbe valere un campionato.

IL NAPOLI NON HA SPARATO? – Sgombriamo il campo dai dubbi ed avviamo l’analisi citando proprio Maurizio Sarri, che nel post-partita dello Juventus Stadium ha espresso tale concetto: “è probabile che la perfezione con cui abbiamo svolto la fase difensiva ci abbia tolto qualcosa in termini di sfrontatezza offensiva”. Chiaro, onesto come al solito. Ma torniamo alla preparazione della gara: il Napoli ha due punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice Juventus e con il pareggio conserverebbe le distanze acquisite, oltre al vantaggio nello scontro diretto vinto all’andata che di fatto porterebbe a tre punti lo scarto tra le due squadre. Tradotto: pareggiare allo Juventus Stadium non soltanto ci sta ma è situazione ottimale. Da qui l’impostazione della gara, come del resto ha fatto Allegri che pur avrebbe dovuto recuperare due punti alla capolista e tra le mura amiche del suo stadio. Accorta, prudente e rispettosa. Il punto interrogativo è sorto in seguito all’infortunio di Bonucci: al 52’ minuto il centrale bianconero – che prima aveva salvato su Higuain con un vero e proprio colpo maradoniano – lascia il campo e la sua assenza si somma a quella già determinata di Chiellini. A quel punto, con una Juventus inevitabilmente privata di parte delle sue granitiche certezze, perché non cedere un pizzico di razionalità e provare ad ammazzare il campionato?

FUTURO – Sì, perché vincere in casa della Juventus, per il Napoli, non avrebbe portato mero fattore psicologico ma di fatto un vantaggio da gestire: cinque punti, sei con il vantaggio maturato negli scontri diretti. E’ dunque un ragionamento che prescinde dal successivo gol di Zaza, valido dunque anche in caso di pareggio finale: al Napoli è rimasto il colpo in canna? Meglio che dalle parti di Castelvolturno ora non ci si interroghi troppo: il rischio diverrebbe quello di smarrire quanto di incredibile fatto finora. Il Napoli dei record, per intenderci. E’ vero, la storia alle volte passa anche da gesti di lucida follia, ma il sogno non è perduto. Certo, la Juventus ha operato il sorpasso: e quando chi opera il sorpasso si chiama Juventus, bene, non è il più classico dei toccasana. Bianconeri dunque favoriti? Probabilmente sì, il colpo di Zaza – senza che i bianconeri ad onor del vero avessero fatto quanto era lecito attendersi per vincere la gara – ha cambiato la favorita. E se la favorita si chiama Juventus, difficilmente sbaglia. Per questo Napoli venir meno sul piano della razionalità non è stato possibile: pensando poi all’era Benitez, è proprio questo l’aspetto rivoluzionario. La razionalità. Il duello continua, forse, sicuramente invece ci sarà ancora qualcosa da raccontare.

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