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Buon compleanno a… Ola Solbakken

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Oggi è il compleanno di Ola Solbakken e nell’ultimo giorno di mercato è stato ceduto dalla Roma all’Olympiacos

Oggi Ola Solbakken compie 25 anni. Qualche giorno fa, esattamente il 2 settembre, oltre quindi la chiusura del mercato italiano, il club italiano che lo ha visto in campo per sole 15 apparizioni in una mezza stagione più un pezzettino, ha diramato il comunicato lungamente atteso da un po’ tutti gli attori della vicenda: «L’AS Roma comunica di aver ceduto all’Olympiacos, a titolo temporaneo, con opzione per il trasferimento a titolo definitivo, Ola Solbakken. Arrivato nel gennaio 2023, in giallorosso l’attaccante norvegese ha collezionato 15 presenze e 1 gol, decidendo la sfida con l’Hellas Verona del campionato scorso. In bocca al lupo, Ola!». Dipenderà, insomma, da ciò che succederà in Grecia lo sviluppo della vicenda.

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Per adesso, l’attaccante norvegese approda in un club che sta marciando più spedito che non si può: 3 vittorie in altrettante giornate, neanche un gol incassato e ben 10 invece a proprio favore, con il ventinovenne Georgios Masouras in testa alla classifica cannonieri. Come dire: se non è stato facile trovare posto nella Roma di Abraham, Dybala e Belotti e se è stato accantonato per puntare su Lukaku e Azmoun, non è neanche detto che nella nuova realtà sarà automatico conquistare il posto da titolare. Anche se stiamo parlando di un nazionale, di uno che gioca insieme a un certo Erling Haaland (beato lui, visto che c’è anche Martin Odegaard!). E che, nell’ultima gara per le qualificazioni all’Europeo, ha inaugurato il 3-1 contro Cipro con un tiro mancino fortissimo tutt’altro che malvagio da ammirare. Del resto, anche l’unico acuto proposto in Serie A, una rete che è valsa 3 punti, è stata una giocata qualitativamente più che apprezzabile. Vuoi per l’illuminante tacco di Spinazzola che ha tracciato la strada; vuoi per la determinazione con la quale Ola si è avventato sul pallone per indirizzarlo in diagonale, precedendo il marcatore e puntando di prima all’angolino. E, attenzione: era il suo debutto da titolare, almeno in questo caso non ha certo tradito la fiducia accordatagli da Mourinho.

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Solbakken è approdato nella Capitale a gennaio del 2023. E nel corso di questi mesi, per quanto riguarda le sue prestazioni, le cose emerse sono state principalmente tre. La prima è che l’inizio della sua avventura è stato condizionato da un infortunio alla spalla patito in patria. La seconda è che il gol al Verona non è stato sufficiente per ritagliargli un posto nell’undici di partenza con continuità, anche perché quasi immediatamente dopo è andato incontro a un altro problema fisico, stavolta di carattere muscolare.

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Infine, si può dire che all’interno delle sue prestazioni, nessuno abbia mai potuto rintracciare la benché minima flessione per quanto riguarda l’impegno, però è stato lecito domandarsi se la sua consistenza fosse adeguata al contesto. Significativa come nessun altra è stata Roma-Salernitana sul finire del campionato, quando la sua gara è durata solo un tempo, infarcito di tanti, troppi errori per poterlo salvare. Eppure, a dimostrazione che i percorsi sono tutt’altro che lineari ed esprimere giudizi definitivi nel calcio è un esercizio a rischio di immediata smentita, proprio nella gara successiva alla più buia della sua esperienza giallorossa, ha regalato un assist prezioso a El Shaarawy per uno di quei gol comodi comodi davanti al portiere. Offrendo un esempio da attaccante che capisce lo sviluppo dell’azione, da esterno capace di farsi trovare pronto dentro l’area di rigore per creare qualcosa di decisivo. Del resto, a oggi, in carriera ha confezionato più assist (36) che gol (27), si tratta di valorizzare questa sua caratteristica.

L’ultima apparizione si è avuta alla seconda giornata del campionato in corso. In Verona-Roma è entrato al posto di Dybala, godendo inutilmente del privilegio della Joya: andare a spaziare nella posizione che si preferisce, quella che si percepisce come la più utile. Una libertà di cui non ha approfittato, forse sapendo che la sua storia era già altrove, in un altro campionato dove mettersi in gioco ricominciando con maggiore energia.

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