2013
Sognando Facchetti
Sono trascorse poche ore dall’insediamento ufficiale del nuovo numero uno in casa Inter, dentro Erick Thohir, fuori Massimo Moratti, l’uomo che ha condotto il club del Biscione per 18 lunghi anni, vincendo molto, vincendo tutto.
L’INDIMENTICATA NUMERO 3 – E mentre Thohir programma di portare in Italia il fenomeno Leo Messi, alla vigilia del suo addio, Moratti ha organizzato un meeting con tutti i membri del CDA, per un ultimo saluto e i ringraziamenti di rito. Ci raccontano i ben informati, della grande emozione dell’ex patron, specialmente quando è stata consegnata ad ognuno una maglietta e non una qualunque, bensì la numero 3 di Giacinto Facchetti, bandiera storica dell’Inter, la cui maglia fu ritirata dal club dopo la sua morte nel 2006. La maglia, personalizzata dal nome di ogni membro del consiglio, in ricordo di quella che non è stata solo un’esperienza lavorativa, ma come ci raccontano i diretti interessati, la storia di una vita.
SI VOLTA PAGINA, WORK HARD – La parola d’ordine della nuova Inter è: IMPEGNO. Lavorare molto, lavorare per nuovi traguardi, puntando alla Champions League, come rivela oggi Erick Tohir. Se è vero come è vero che la famiglia Moratti ha gettato fondamenta solide per il futuro, l’eredità raccolta è quella di una squadra traballante ma con una grande voglia di rialzarsi e reagire, per tornare ai vertici d’Europa. Centrare il treble (tre vittorie in campionato, Coppa Italia (Tim Cup) e Champions League) sembra quasi possibile oggi, con i nuovi stimoli (e fondi) indonesiani. Sognando Beckham? No, sognando Facchetti!