2018

Sogliano risponde a Setti: «Al Verona avevo preso Belotti e Gomez»

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L’ex D.s. Sogliano, oggi al Bari, prende carta e penna e risponde al presidente del Verona Setti che lo aveva accusato di spendere tanto e male

Un divorzio tutt’altro che felice e sereno quello avuto dall’attuale ds del Bari, Sean Sogliano e l’Hellas Verona di Maurizio Setti. Le due parti si sono lasciate nel 2015 ma non perdono occasione per punzecchiarsi reciprocamente. Ed è fresca una nuova accusa rivolta al dirigente dal presidente gialloblù, attraverso le pagine del Corriere di Verona: «Sean Sogliano è il direttore sportivo con cui ho avuto l’intesa più immediata, gli voglio bene, ma è pure uno che spende tanto, prende giocatori che dopo servono a poco». Parole forti, le sue, cui Sogliano ha voluto rispondere attraverso una lunga lettera in cui non mancano rivelazioni inedite e retroscena di calciomercato.

L’ex direttore sportivo ha esordito così: «A Verona ho vissuto tre anni della mia vita professionale, tre anni molto intensi, molto dispendiosi a livello fisico e mentale; tre anni (non uno e mezzo, come sostiene qualcuno…) ricchi di grandi soddisfazioni, non solo sul campo e non solo per la conquista di risultati straordinari». Poi l’attacco: «Oggi, ahimè, mi trovo costretto a scrivere alcune riflessioni: lo devo a me stesso, alla mia Professionalità, alla mia Integrità Morale, ma soprattutto a tutte le persone che mi vogliono bene, che lavorano e hanno lavorato con me. Troppe volte il mio nome è stato ‘usato’ in modo poco rispettoso».

Da qui in avanti Sogliano ricorda i grandi colpi messi a segno: «Ho scelto personalmente due calciatori che sono entrati nella storia dell’Hellas: DANIELE CACIA e LUCA TONI». Le plusvalenze fatte grazie a lui: «DONSAH, ITURBE, SALA, ZAMPANO, IONITA, DE COL, GOLLINI, BELKHEIR: operazioni che hanno permesso al Club di incassare almeno 25 MILIONI di euro». Quindi la stoccata finale con incredibili retroscena di mercato: «Spiace non essere stato assecondato riguardo a tre operazioni che erano state impostate e definite. Mi riferisco a 3 calciatori che avrebbero trascinato la squadra ancora più in alto: BELOTTI (allora all’AlbinoLeffe), PAPU GOMEZ (proveniente dall’Ucraina e poi ingaggiato in quella stessa sessione di mercato dall’Atalanta) e BONAVENTURA (per il quale avevamo già un accordo con l’Atalanta, ma sfumato INSPIEGABILMENTE e finito al Milan nelle ultimissime ore di mercato). Operazioni che, a livello economico, erano sostenibili e alla portata del nostro Club»

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