2020
Siviglia Roma, ecco i segreti della squadra di Lopetegui
Il Siviglia di Julen Lopetegui è il prossimo avversario della Roma in Europa League: ecco segreti e trasformazioni degli andalusi
Con il ritorno di Monchi dopo due stagioni deludenti (ben lontane dalla zona Champions), il Siviglia ha vissuto un’estate caratterizzata da parecchi cambiamenti. Prima di tutto, si è scelto di ripartire da Julen Lopetegui, tecnico che si è sempre contraddistinto per la valorizzazione dei giocatori (per Monchi è infatti vitale il player trading). Inoltre, con le cessioni di pilastri tecnici come Ben Yedder e Sarabia, si è sostanzialmente rifondata la squadra. Da giugno a gennaio, il Siviglia ha investito circa 177 milioni di euro (incassandone 123). Oltre a profili di esperienza come Fernando, Monchi ha acquistato come al solito tanti giovani talenti: tra tutti, Ocampos, Koundé, Diego Carlos, Joan Jordan, Luuk De Jong e Reguilon (in prestito dal Real Madrid). A gennaio, poi, sono arrivati Suso e En-Nesyri.
L’importanza di Jesus Navas e Reguilon
Fin da subito, Lopetegui ha schierato il Siviglia con un 433 che senza palla diventa 4141. Nonostante la rosa lunga, si può individuare un undici tipo: davanti a Vaclik, Koundé e Diego Carlos sono i centrali di difesa, con Jesus Navas e Reguilon terzini inamovibili. Fernando agisce davanti alla retroguardia, mentre Banega e Jordan sono le mezzali (Vazquez e Oliver Torres i primi rincalzi). In attacco, Ocampos è inamovibile: al centro dell’attacco agisce solitamente De Jong, mentre sull’altro lato Suso è già un titolarissimo al posto di un deludente Nolito.
Si tratta di una squadra propositiva, che vuole tenere la palla il più possibile: è infatti molto aggressiva in fase difensiva, come dimostra l’indice PPDA. In pratica, è la terza squadra della Liga che concede meno passaggi prima di effettuare un intervento difensivo, un dato che dimostra l’intensità degli andalusi. In fase di possesso, il Siviglia manovra soprattutto tramite corsie esterne. Si tratta infatti della quart’ultima squadra della Liga che sceglie di attaccare per vie centrali (solo il 23% delle azioni offensive arriva dal centro), privilegiando le fasce. Nessuno crossa più del Siviglia in Spagna, con 25 traversoni a partita. Il 433 degli andalusi, infatti, svuota il centro del campo, con triangoli esterni formati da ala, interno e terzino.
Il gol del Siviglia contro l’Athletic. Gli andalusi formano un triangolo in fascia e svuotano il centro, con Navas che riesce a servire Ocampos alle spalle del terzino.
Non è quindi un caso che i due terzini siano fonti di gioco importantissime. Jesus Navas e Reguilon aiutano tanto la manovra quanto la rifinitura, ricoprendo posizioni molto ampie di campo. Vanno in costante sovrapposizione per accompagnare l’azione offensiva, tant’è che sono tra i principali rifinitori della squadra, con numeri pressoché identici tra loro. Hanno confezionato 4 assist a testa, con 1.7 passaggi chiave entrambi ogni 90′. Quando il Siviglia attacca in fascia, il terzino sul lato debole non deve ricoprire una posizione bloccata per prevenire la ripartenza avversaria, ma anzi, ha il compito di occupare l’area di rigore. Anche a costo di concedere un contropiede; lo scopo è quello di attaccare con tanti uomini. Va poi sottolineato come Ocampos (il giocatore offensivo più importante del Siviglia, con 10 gol totali e 2.8 dribbling per 90′) sia molto bravo ad associarsi coi terzini, creando loro lo spazio per andare sul fondo. Ci sono quindi ali in grado di valorizzare le loro caratteristiche.
Il gol di Reguilon contro l’Espanyol. Il terzino destro, Jesus Navas, va al cross, con il terzino sinistro, Reguilon, che va a riempire l’area di rigore. Questo atteggiamento compensa i movimenti di Banega, la mezzala sinistra, che invece resta bloccato.
In sintesi, è una squadra che alza molto la palla, sfrutta tanto i cambi di campo e utilizza esterni dalle grandi qualità atletiche. Tuttavia, dipendere così tanto dalle fasce è anche uno dei principali difetti del Siviglia.
L’innesto di Suso
Statisticamente, il cross è un’arma offensiva poco redditizia. Proprio per questo, il limite cronico di questo Siviglia è la sterilità quando si affrontano squadre brave a difendersi basse. Il gioco è infatti spesso prevedibile, con una dipendenza pressoché totale del buttare palloni in area dalle fasce: manca infatti un palleggio interno tra le linee. Capita spesso di vedere una mole di gioco che non porta a grossi pericoli, con gli avversari che – conoscendo le caratteristiche della squadra di Lopetegui – sono ben preparati nel proteggere il centro dell’area.
Inoltre, in tanti match il Siviglia ha pagato l’assenza di una prima punta di livello. De Jong è una delle principali delusioni della stagione, visto che l’attaccante ex PSV si è distinto più che altro per vistosi errori sotto porta. L’olandese, nonostante 9.06 Expected Goals, ha segnato soltanto 5 reti fin qui, dati che certificano le sue grandi difficoltà offensive. Insomma, non ha aiutato a concretizzare la mole di cross provenienti dalle fasce.
Bella azione del Siviglia, con Navas che va al cross basso da dentro l’area. De Jong, al centro dell’attacco, si divora una grande occasione.
L’innesto di Suso, per quanto sia forse un calciatore molto specifico e “limitato” tatticamente, prova a dare quell’imprevedibilità che mancava alla squadra. La (celebre) giocata tipo dell’ex Milan consiste nel ricevere palla defilato a destra, rientrare e tirare in porta da qualsiasi posizione. Dalla sua zolla, Suso sa calciare palloni molto insidiosi, che spesso si rivelano a metà strada tra un tiro e un cross: traiettorie molto difficili da leggere per i portieri.
L’assist di Suso per Ocampos contro l’Espanyol, giocata tipo dello spagnolo. Jesus Navas dà ampiezza, con l’ala che entra dentro al campo. Preciso cross sul secondo palo, con il compagno che stacca.
Suso ci ha messo poco a diventare il principale generatore di occasioni della squadra: 2.3 passaggi chiave per 90′, record del Siviglia. Il suo inserimento in pianta stabile nell’undici ha spostato definitivamente Ocampos sulla corsia sinistra, mentre precedentemente l’argentino giocava a destra. Va però segnalato come, nonostante sia un giocatore che ami partire defilato, in queste partite stia godendo di tanta libertà tattica. Per esempio, nell’ultimo match contro l’Atlético Madrid abbiamo visto Suso anche molto dentro al campo, spesso parecchio vicino a Ocampos. Segno di come Lopetegui stia provando a rendere più fluida la manovra offensiva del Siviglia.
I compiti di Banega e Fernando
Il principale regista della squadra è però, ancora una volta, Ever Banega. In una squadra che, come abbiamo visto, alza tanto la palla ed effettua tanti cambi di campo, l’argentino è determinante nel dettare i ritmi al Siviglia. Schierato come mezzala sinistra, è raro che Banega fraseggi sul corto con terzino e ala sul suo lato. Il sudamericano si distingue soprattutto per i suoi lanci lunghi, che consentono al Siviglia di girare palla con efficacia da un lato all’altro del campo, servendo gli esterni in corsa. Proprio tramite questi rapidi cambi di gioco, gli spagnoli coinvolgono continuamente entrambe le fasce nell’azione offensiva, provando così a disorientare l’avversario sfruttando il lato debole. Oltre a essere il giocatore del Siviglia con più passaggi, Banega è anche quello che effettua più lanci lunghi azzeccati. Si tratta anche del principale assist-man della squadra, con 6 passaggi vincenti per un compagno (quasi tutti arrivati tramite calcio piazzato, visto che l’argentino è un eccellente battitore).
Anche l’altra mezzala, Jordan, sa giocare bene sul lungo, distinguendosi per tanti cambi di campo.
Se però non era difficile immaginarsi un Banega decisivo, in pochi avrebbero previsto una tale centralità da parte di Fernando (che sarà assente contro la Roma). Arrivato dal Galatasaray per solo 4.5 milioni di euro, il trentaduenne brasiliano si sta rivelando un equilibratore vitale per il Siviglia. Pur giocando davanti alla difesa, non è tra i principali costruttori della squadra, ma dà un contributo fondamentale alle fase difensiva. Come abbiamo visto, il Siviglia accompagna l’azione con entrambi i terzini, che spesso si trovano altissimi. Fernando è quindi una protezione necessaria per i difensori centrali in transizione, visto che l’ex Galatasaray ha grandi doti da incontrista in campo aperto. Si tratta del giocatore sevillista che recupera più palloni: 2.1 intercetti e 2.6 contrasti ogni 90′. Tra l’altro, in avvio di azione, è solito abbassarsi in mezzo ai due centrali difensivi, formando la cosiddetta “salida lavolpiana”.
Insomma, nonostante alti e bassi, resta una squadra temibile che si trova in piena lotta per la zona Champions. L’Europa League è un altro obiettivo di questo Siviglia, che per valori tecnici è sicuramente una delle più attrezzare per la vittoria finale.