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Sirigu: «Italiano, Motta, Pirlo e De Rossi: vi racconto le loro grandi qualità. SPALLETTI è un grande CT. E io non ho ancora voglia di appendere le scarpe al chiodo»
Salvatore Sirigu, ex portiere in Serie A, è intervenuto per parlare di alcuni temi relativi al calcio italiano come gli allenatori
Salvatore Sirigu si è raccontato oggi al Corriere dello Sport. Dalla conoscenza di Vincenzo Italiano, al suo presente e al futuro, ha spaziato su vari argomenti.
VINCENZO ITALIANO – «Sono stato a Firenze con Vincenzo per sei mesi dei quali la metà fermo per l’infortunio al tendine d’Achille. Facevo poco campo, ma ero molto presente, partecipavo attivamente alla vita della squadra. Per questo vi assicuro che quelle settimane sono state sufficienti per capire l’uomo e l’allenatore. E quindi per apprezzarlo. Non mi stupisce che si parli di lui o che il Bologna lo voglia per la Champions»
I DISCORSI DEL MISTER – «A febbraio 2023 pareggiammo in casa con l’Empoli. Vincere ci avrebbe fatto fare un balzo in avanti in classifica, giocammo bene ma non riuscimmo a portare a casa i tre punti per errori nostri e anche un po’ di sfortuna. C’era malumore, nello spogliatoio e in tribuna. Ma quando tornammo dentro ci disse: “Sono orgoglioso di voi, non posso rimproverarvi niente. Non sono arrabbiato, ma dispiaciuto, e sono sicuro che continuando così le soddisfazioni arriveranno”. Parole importanti, che sono state la base di quello che è venuto dopo, le due finali. Ha insegnato a tutti a credere in quello che si faceva».
MOTTA, DE ROSSI E PIRLO – «Con Thiago abbiamo giocato a Parigi e in Nazionale, Daniele e Andrea li conosco da una vita. Erano allenatori in campo, con una lucidità tecnica e mentale impressionante. I classici compagni a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà».
L’ESPERIENZA IN TURCHIA – «Quest’anno ho fatto sei mesi a Nizza senza giocare ma mi sono stati utili per tornare in forma. Mi mancava il ritmo partita che ho trovato in Turchia al Fatih Karagumruk. Sono stati mesi belli, in campo e fuori, un’esperienza di calcio e di vita importante che rifarei».
IL FUTURO – «Vediamo che succede e cosa mi aspetta. Io mi sento bene, ho voglia e motivazioni altissime, mi sento anche meglio rispetto a qualche anno fa. Soprattutto ho stimoli forti e tanta voglia di allenarmi. Sono cose che non bisogna mai dare per scontate, a nessuna età e in nessuna situazione. Fino a che starò così giocherò».
SPALLETTI – «L’Italia ha un ct preparatissimo, bravo e con una mentalità vincente. Siamo certamente in ottime mani».