2013

Snejider piega la Juventus. Il cuore non basta: i bianconeri salutano la Champions League. Ma possono recriminare

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CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS GALATASARAY SINTESI – Una partita che farà discutere. La Juventus cade ad Istanbul, contro il Galatasaray, e abbandona la Champions League. Bianconeri sicuramente superiori per buona parte del match, ma limitati e condizionati dal disastroso campo su cui si è giocato. A decidere la gara un gol di Snejider a 5 minuti dalla fine. 

PRIMO TEMPO – La partita inizia con una Juventus fin troppo prudente, chiusa nella propria metacampo per evitare di correre pericoli. Atteggiamento, però, che consente ai padroni di casa di prendere in mano le redini del gioco. I turchi spingono molto, soprattutto sulle fasce, con un Ebouè piuttosto in palla e un Riera tornato a giocare come ai tempi dell’Espanyol, ma, di fatto, non riescono ad impensierire Barzagli e compagni. La prima vera palla gol è per la Juventus: cross di Vidal, controllo perfetto di Llorente, che al volo gira verso la porta di Muslera. La sfera esce di pochissimi centimetri, per la disperazione di Antonio Conte, già pronto ad esultare. La risposta dei padroni di casa arriva su punizione: destro di Selcuk sul fondo di un metro abbondante. Dal venticinquesimo minuto la situazione inizia a degenerare: su Istanbul si abbatte una bufera di neve, che in pochissimi minuti imbianca il terreno di gioco. Dopo un consulto con i propri assistenti, Proenca decide di rinviare il match: troppo rischioso proseguire per l’incolumità dei calciatori. L’Uefa, non senza numerosi colpi di scena, opta per il recupero immediato, l’indomani alle ore 15 locali (le 14 in Italia). Non fosse che, per abbreviare i tempi, gli inservienti si servono di trattori per spalare il campo. Risultato? Terreno di gioco rovinato e pesantissimo, più simile ad una pista da rally che ad un campo da calcio. Probabilmente spinto dalla Uefa, Proenca decide comunque di far ricominciare la gara dal 31esimo, minuto in cui era stata interrotta. Scelta, però, poco comprensibile: la palla fatica a scivolare su un terreno in condizioni a dir poco disastrose. La gara ricomincia con una Juventus totalmente trasformata, soprattutto nell’approccio: squadra alta e decisa a segnare. Lichsteiner e Tevez vanno ad un passo dal vantaggio, ma al 45esimo il punteggio è ancora fermo sullo 0-0. Con un Conte infuriato per le condizioni di un manto erboso che, praticamente, è stato raso al suolo e ridotto a pura fanghiglia. 

RIPRESA – L’inizio di secondo tempo, però, è tutto di marca Galatasaray: tanto pressing e bianconeri in difficoltà. Al 58esimo l’occasione più clamorosa per i turchi: Pogba perde palla, si inserisce Drogba che, dal limite, calcia a botta sicura. Nonostante la sfera sbuchi dalle gambe di Bonucci – non perfetto nell’occasione – con un grandissimo riflesso Buffon riesce a respingere. La pressione turca cala con il passare dei minuti – un paio di tiracci di Ebouè e uno di Yilmaz – al cospetto di una Juventus che sale in cattedra trascinata da Carlitos Tevez. Gli uomini di Conte assediano la metacampo dei padroni di casa: prima Asamoah impegna Muslera dal limite, poi i bianconeri vanno ad un passo dal gol con un’azione spettacolare. Lancio di Bonucci, sponda di Llorente, cross di Vidal per Tevez, che di tacco appoggia per l’accorrente Marchisio. Il sinistro del Principino, però, termine docile tra le braccia dell’estremo difensore uruguyano. All’improvviso, però, la beffa: lancio lungo per Drogba, sponda per Snejider che in diagonale fa 1-0. Nei minuti finali praticamente non si gioca più: la Juve perde e abbandona la Champions League.

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