2012
Siena, Cosmi: “Dura battere la Roma. Totti..”
SIENA COSMI – Archiviata la qualificazione in Coppa Italia, arriva un altro grande impegno per il Siena, che domani dovrà affrontare la Roma di Zdenek Zeman. Una sfida speciale per Serse Cosmi, dichiarato tifoso romanista, che poi affronterà la Lazio nella Tim Cup: «Sono orgoglioso di essere romanista e rispetto i tifosi biancocelesti. Anch’io se fossi uno di loro mi insulterei. Li capisco. Quel “Forza Roma” dopo essere stato espulso in un Lazio-Perugia fu un episodio troppo forte per non tenerlo in considerazione. Ma io non sono solo quello. Non cerco consensi banali da parte della tifoseria della Lazio, non voglio essere ipocrita. Gli insulti li trovo giustificati…», ha dichiarato al Corriere dello Sport il tecnico del club toscano, che poi ha analizzato il momento della squadra: «All’inizio siamo partiti in apnea. La squadra è stata rivoluzionata, abbiamo fatto due o tre preparazioni: gli squalificati, altri giocatori sono arrivati in ritardo. Non è stato facile. Ma ho trovato un gruppo con la cultura del lavoro. Piano piano abbiamo trovato la nostra identità. Tra poco riavremo alcuni giocatori squalificati. Larrondo tornerà a disposizione con la Roma, tra dieci giorni avrò Belmonte. Poi aspetto Terzi e Vitiello, gente che rappresenta lo zoccolo duro di questa squadra. E’ un’avventura difficile, ma non sono masochista. E’ bello accettare le sfide. E sarebbe fantastico vincerle. A livello personale è uno stimolo enorme sovvertire qualcosa di già scritto. Non voglio fare retorica, ma certe situazioni fanno parte della mia storia. Poche volte sono partito alla pari con gli altri».
Cosmi ha poi analizzato la struttura societaria del Siena e spiegato il rapporto con la proprietà: «La società ha una struttura molto semplice. Il presidente e sua sorella Valentina mi hanno accolto benissimo. Ho percepito che hanno scelto non solo l’allenatore, ma anche l’uomo. Questo mi gratifica ed è un grande stimolo. Certo, la banca non è solo uno sponsor. La crisi coinvolge tutti i settori e questo si sente a tutti i livelli. Il calcio ti consente di avere dei privilegi e pensare che questo possa togliere qualcosa ad altri dipendenti mi crea disagio. Mi auguro che torni una situazione positiva per tutti».
Sulla sfida con la Roma, invece, ha dichiarato: «In questo momento per la Roma è importante fare risultati, in qualsiasi modo. Senza essere critico, io credo che in certi frangenti un giocatore importante debba interpretare a livello personale la partita, al di là delle indicazioni dell’allenatore. Un leader della squadra deve saper capire il momento dei compagni, deve saper interpretare le situazioni. Se giochi su un campo reso impossibile dalla pioggia e passi il pallone indietro sei un idiota. Gli ultimi minuti di domenica con Totti alla bandierina del calcio d’angolo mi hanno spaventato. Con Totti libero di interpretare il ruolo ha più soluzioni, già con una sarebbe preoccupante. Per me Totti non corre più degli anni scorsi. Ma è più sereno e forse fa le stesse cose meglio. Francesco è il calciatore nato nel ‘76 più forte al mondo, nessuno è come lui. Oggi quello di Zeman non è il 4-3-3 dei tempi del Foggia o del Pescara, perchè è Totti che determina il sistema di gioco. La Roma gioca con tre giocatori offensivi con caratteristiche diverse. Anche definire Destro un esterno è una forzatura».
E conclude su Tachtsidis: «Alla fine dello scorso campionato andai a vedere Verona-Padova. Telefonai al mio secondo Palazzi e gli dissi: “Qualsiasi squadra allenerò avrà il greco davanti alla difesa”. Poi è arrivata la Roma… Anche Bradley davanti alla difesa è uno dei migliori. Continuo a dire che la qualità di questa squadra è altissima. Non si può comprare meglio, se cerchi giocatori di prospettiva».